Ai Comuni 3,5 miliardi. Niente multe ai ritardatari Imu

Un gruppo di infermieri all'ospedale di Cremona.
Un gruppo di infermieri all'ospedale di Cremona. (ANSA)

ROMA.  – Tre miliardi e mezzo a Comuni e Province per far fronte ai problemi di cassa causati dall’emergenza Coronavirus. E un margine di tolleranza per i ritardatari dell’Imu. Sono alcune delle novità in arrivo con il decreto di aprile che il governo sta mettendo a punto in queste ore, in vista del Consiglio dei ministri di lunedì che dovrà fissare il nuovo ricorso al deficit per finanziare le misure.

Tra le voci del nuovo provvedimento anche l’assunzione di “alcune migliaia” di infermieri per far fronte all’assistenza domiciliare legata all’epidemia.

Il pacchetto “Cura Comuni” è stato chiuso al termine di una lunga riunione di Anci e Upi con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che parla di uno “sforzo straordinario” per venire incontro alle esigenze degli enti locali: tre miliardi andranno ai sindaci e 500 milioni alle Province. Risorse che servono a tamponare la crisi ma non basteranno, dice l’Anci che ha calcolato le perdite attorno ai 5 miliardi. Per questo, come spiega il viceministro all’Economia Laura Castelli, il finanziamento sarà affiancato da un tavolo di monitoraggio per intervenire “rapidamente” di fronte a evidenti cali di gettito.

Non è escluso poi che si possa procedere, sempre con il decreto di aprile, anche a un ulteriore spinta ai cantieri a partire da quelli per strade e scuole, anche sulla falsariga del piano proposto dalle Province per sbloccare subito due miliardi.

Il pacchetto enti locali sarà solo uno dei capitoli del prossimo decreto: per finanziarlo si dovrebbe ricorrere a circa 2 punti di deficit (attorno ai 40 miliardi, che saliranno almeno 55-60 in termini di saldo netto da finanziare. Serviranno per circa la metà a coprire le garanzie per la liquidità delle imprese, e per il resto a prorogare fino a giugno tutti i sostegni al reddito.

Per Cig e cassa in deroga dovrebbe essere allungata almeno di altre 4 settimane, dovrebbe arrivare un finanziamento aggiuntivo che consenta di coprire tutte le domande di indennizzo dei collaboratori sportivi, mentre il bonus, per tutti gli autonomi dovrebbe essere coperto per i mesi di aprile e maggio e aumentato a 800 euro. É in corso una riflessione sulla possibilità di rafforzare ancora di più l’indennità, magari con dei paletti per evitare abusi, ma questa formula si scontrerebbe con l’intenzione di rendere automática l’erogazione ai soggetti che già ne hanno beneficiato a marzo.

Il tema è ancora in corso di valutazione, insieme all’introduzione di un indennizzo ad hoc per colf e badanti, mentre è certa la la proroga dei congedi speciali e del bonus babysitter per aiutare le famiglie mentre le scuole sono chiuse.

Ancora non è stata decisa, invece, la data entro la quale i ritardatari potranno saldare la prima rata dell’Imu (fissata al 16 giugno) senza incorrere in sanzioni e interessi, anche se questa è la via scelta per alleggerire ancora il peso delle tasse per chi è più in difficoltà, mentre è tramontata l’ipotesi di uno slittamento generalizzato della scadenza.

Nel menu del decreto dovrebbe entrare anche il turismo, non solo attraverso l’estensione del credito d’imposta per gli affitti commerciali ad alberghi, bar e ristoranti, ma anche con un bonus per promuovere le vacanze in Italia. Ancora si sta valutando entità (tra i 350 e i 500 euro) e il metodo di intervento perché l’ipotesi della detrazione, secondo alcuni, rischierebbe di essere poco efficace.

Il settore, il più colpito dal blocco delle attività causate dal Covid-19, dovrebbe essere in cima alla lista dei beneficiari del fondo per i ristori a fondo perduto per chi ha subito danni, che sarà calibrato in base al fatturato.  L’entità del ristoro dipenderà dalla composizione del puzzle degli interventi, che dovrebbero contemplare anche una accelerazione dei pagamenti dei debiti della P.a. per liberare ulteriori risorse per le imprese.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

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