Dopo il virus il terremoto, paura nel Piacentino

Un vecchio sismografo, ancora in uso, nella sala sismica dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a Roma
Un vecchio sismografo, ancora in uso, nella sala sismica dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

BOLOGNA. – Danni limitati, qualche crepa negli edifici più vecchi e alcuni piccoli crolli, nessuna persona ferita. Ma la scossa di terremoto che alle 12.42 è stata sentita in provincia di Piacenza è stata un altro brusco colpo all’anima di uno dei territori più colpiti dall’epidemia.

La terra ha tremato per pochi secondi, ma a soli 3 km di profondità e la magnitudo 4.2 è stata avvertita distintamente. Con la brutta sensazione che anche le case, nelle ultime settimane più che mai percepite come un rifugio per tutti, non possano più essere un luogo sicuro. La gente è uscita di corsa in strada e per qualche momento il sisma ha spazzato via gli schemi imposti dal contrasto al contagio.

“I meccanismi di difesa sono saltati. Per forza di cose il virus è passato in secondo piano. E’ stato uno spavento enorme”, ha detto all’ANSA Massimo Castelli, sindaco di Cerignale, piccolo comune nella zona dove ieri sera alle 22 e poi anche in seguito, poco dopo le 13, sono state avvertite altre scosse più lievi, magnitudo 3.5.

Nei paesi appenninici sull’epicentro, tra la Val Trebbia e la Val Nure, vicino al confine con la Liguria e all’abbazia benedettina di Bobbio, c’è anche Ferriere. Qui un sindaco, però, non c’è più: Giovanni Malchiodi è morto il 21 marzo, portato via dal virus che ha già ucciso più di 700 piacentini.

“Non ci facciamo mancare nulla”, ha twittato il presidente della Regione Stefano Bonaccini, rassicurando subito sull’assenza di danni alle persone. Nei giorni scorsi c’erano state, nella stessa zona, altre due scosse inferiori alla magnitudo 2. Ma “non c’è nessuna sequenza sismica in corso”, ha detto all’ANSA Salvatore Stramondo, direttore dell’Osservatorio nazionale Terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

“Possiamo dire che in questa zona del piacentino non ci sono mai state scosse importanti, cioè almeno da 5.5 di magnitudo in su”, ha proseguito, confermando la sensazione del sindaco di Cerignale che si sia trattato del terremoto più forte di sempre nel suo Comune. La Protezione civile ha subito avviato verifiche e altre, più approfondite, continueranno nelle prossime ore.

Non sono stati segnalati danni di rilievo, se non qualche cornicione caduto. Controlli, in particolare, riguardano una scuola a Bobbio, dove sono crollate alcune tettoie, in un orario in cui, in altri periodi, il pericolo sarebbe stato maggiore.

(di Tommaso Romanin/ANSA)

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