MILANO. – Gli italiani utilizzano sempre di più carte e smartphone per i loro acquisiti, anche quotidiani, e per pagare le spese. Il mercato dei pagamenti digitali sale così a 270 miliardi di euro nel 2019 (+11% rispetto al 2018) confermando la crescita del contactless.
Nel giro di un anno sono inoltre triplicati gli italiani che hanno pagato con lo smartphone in negozio, raggiungendo i 3 milioni di persone e 58 milioni di transazioni, per un valore di 1,83 miliardi di euro. É la fotografia scattata dall’Osservatorio ‘Innovative Payments’ della School of Management del Politecnico di Milano.
A contribuire all’aumento dei pagamenti da smartphone nei negozi, ci sono sia i servizi Nfc (non collegati alle tradizionali carte di credito), come Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay, sia le app come Satispay e Bill. In particolare, 1 euro su 2 pagato in negozio con sistemi non Nfc è passato da Satispay, che nel 2019 – comunica la stessa società – ha segnato un aumento del 11% del suo volume dei pagamenti, includendo anche quelli fuori dal punto vendita.
In generale, secondo l’Osservatorio, il mercato dei pagamenti innovativi vale 3,1 miliardi nel 2019 (+109% annuo) con un aumento dell’uso del telefonino anche per pagare bollettini, ricariche telefoniche o servizi legati alla mobilità (1,24 miliardi). Muovono i primi passi invece gli smartwatch e i dispositivi wearable (70 milioni di euro), ma nei prossimi anni vedremo sempre più oggetti connessi ‘indossabili’ affiancare lo smartphone nelle abitudini degli italiani.
Tra i pagamenti con carta, il contactless è arrivato a 63 miliardi (contro 40,5 mld nel 2018), circa 1,5 miliardi di transazioni (+67%) e uno scontrino medio in calo a 42 euro (-3 euro in un anno), complice anche l’uso delle carte come biglietto sui mezzi pubblici.
In crescita anche gli acquisti online a 30,3 miliardi (+15%), spinti dallo smartphone, che ha una quota del 40% sul totale, pari a oltre 12 miliardi (+33%).
Nonostante questo incremento generale nei pagamenti digitali, “c’è ancora molto da fare”, considerando che paesi come Danimarca, Svezia e Finlandia “registrano oltre 300 transazioni pro capite all’anno”, a fronte delle 83 transazioni in Italia lo scorso anno, spiega il direttore dell’Osservatorio Innovative Payments, Valeria Portale, osservando come questo periodo di emergenza Covid-19 “non potrà che accelerare l’innovazione nell’ambito dei pagamenti”.