Fmi: da Italia reazione appropriata, ma debito al 155,5%

La strada pedonale di of Borgo Pio, che porta a Piazza San Pietro chiusa per il coronavirus. Roma.
La strada pedonale di of Borgo Pio, che porta a Piazza San Pietro chiusa per il coronavirus. Roma. (ANSA/ ALESSANDRO DI MEO)

NEW YORK.  – L’Italia ha risposto in modo “forte e appropriato” all’emergenza del coronavirus. Ma – afferma il Fondo Monetario Internazionale – le scelte si faranno sentire sui conti pubblici.

Nel 2020 il debito è infatti atteso salire al 155,5% con un deficit all’8,3%. Solo in febbraio, secondo i dati della Banca d’Italia, il debito è salito a 2.446,9 miliardi, 2,7 miliardi in più su gennaio.

A “consolare” l’Italia è il fatto di essere in buona compagnia: il Fondo prevede un balzo del debito pubblico a livello mondiale in seguito alla contrazione dell’economia ealle massicce misure messe in campo dai governi di tutto il mondo. Si tratta finora di 8.000 miliardi di dollari ma, avverte l’istituto di Washington, ne serviranno di più per stimolare la ripresa una volta che l’economia si sarà stabilizzata.

“É necessaria un’azione multilaterale coordinata”, dice Kristalina Georgieva, direttore generale del Fmi. E coordinazione e sopratutto “solidarietà” è quello che serve all’Europa, “colpita in modo particolarmente duro” dal coronavirus.

“Questo è il momento per una solidarietà europea, ed è quello che i cittadini dell’Europa si attendono dai loro governi e dalle loro istituzioni”, spiega Georgieva parlando da “europea”.

Sul tema dei coronabond però non si sbilancia: spiega come l’Europa ha molti strumenti e istituzioni per la solidarietà, fra i quali il Mes che “de facto” mutualizza la risposta alla crisi e il budget. “Quello che è necessario è comunicare chiaramente che c’è una minaccia comune che richiede un’azione comune. Questo è quello che i cittadini europei vogliono dai loro leader”.

Più netto Poul Thomsen, il responsabile del Dipartimento Europeo del Fmi. “Non abbiamo preso una posizione sui coronabond. La nostra posizione è che ci sia una adeguata, forte risposta a livello europeo. E penso che l’abbiamo vista”, spiega dicendosi sicuro che “alla fine” i leader europei faranno il necessario.

Parlando di una “recessione senza precedenti in generazioni” per l’Europa, Thomsen invita quindi il Vecchio Continente ad assicurarsi che tutti i paesi abbiano lo spazio di bilancio necessario per mantenere una risposta forte fino a quando l’emergenza sanitaria sarà sotto controllo, anche quelli con debito relativamente alto. Fra questi ci sono l’Italia e la Grecia, con debiti saldamente sopra il 150%, per il Belpaese al 155,5% del pil quest’anno e al 150,4% il prossimo.

“Il bilancio di molte economie dell’area euro è previsto peggiorare con le ricadute del Covid-19 e le misure annunciate” in diversi paesi – fra i quali Italia, Francia e Germania – per far fronte all’emergenza, osserva il Fmi prevedendo per la Francia un deficit al 9,2%, maggiore quindi dell’8,3% dell’Italia, e la Germania al 5,5%.

Di fronte a una situazione senza precedenti il Fondo invita i paesi a continuare a spendere ma avverte: va bene il “whatever it takes” per sostenere l’economia “ma siate sicuri di tenere gli scontrini”, dice Victor Gaspar, il responsabile del Fiscal Monitor del Fmi.

Proprio Gaspar invia un messaggio chiaro all’Italia che vede, secondo il Fondo, nella crescita sostenibile en ella competitività le sue sfide. “Risolvere il problema del debito in Italia – dice – è risolvere il problema della crescita in Italia, che è stata deludente negli ultimi tre decenni”.

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