Coronavirus: Brigada da Cuba in aiuto al Piemonte

La brigata di medici cubani in Piemonte.
La brigata di medici cubani in Piemonte. (Frame video ANSA)

TORINO. – Tra loro ci sono epidemiologi, anestesisti, rianimatori, medici di medicina generale e infermieri di terapia intensiva. Sanitari specializzati in interventi di emergenza, arrivati dall’altra parte del mondo per aiutare il Piemonte nella lotta al coronavirus.

“Benvenidos a Torino, gracias Cuba” è lo striscione che ha accolto all’aeroporto di Caselle il personale della stessa ‘Brigada’ già operante in Lombardia. Lavoreranno alle Ogr, nel presidio sanitario temporaneo in fase di ultimazione, “fino a quando sarà necessario”, promette José Carlos Rodriguez Ruiz, ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia.

Ad applaudirli, sulla pista d’atterraggio, la sindaca Chiara Appendino e il presidente della Regione Alberto Cirio. “Questa è una battaglia che vinciamo se ognuno fa la propria parte”, osserva il governatore, secondo cui dai sanitari cubani arriva una lezione di “grande altruismo e umanità”.

“Nel disastro e nel dolore di momenti così duri e difficili – dice – spero ci lasci un insegnamento grande per il nostro futuro”, proprio come la generosità della Fondazione Specchio dei Tempi e della famiglia Lavazza. Sono stati loro a finanziare il Boeing 767 della Blue Panorama Airlines che ha portato in Italia la ‘Brigada’; una operazione di “straordinaria generosità”, osserva la prima cittadina.

Nel giorno in cui i ricoverati in terapia intensiva, 371, tornano a calare e si registrano 74 nuovi guariti, ma anche altri 88 morti e 513 contagiati, la politica continua a dividersi sulla gestione dell’emergenza.

“Si vuole negare l’esistenza di un caso Piemonte. Eppure se dopo la Lombardia, la nostra Regione sta pagando il prezzo più alto in termini di decessi, non credo sia causa del destino cinico e baro”, tuona Mauro Salizzoni, direttore del Centro Trapianti della Città della Salute di Torino in pensione e vicepresidente Pd del Consiglio regionale. Il ‘re dei trapianti’ punta il dito contro “la gestione confusa della Regione”.

“La nave dei capitani Cirio e Icardi non ha saputo tenere la rotta, si è infranta contro questi scogli e ora rischia la deriva”, sostiene citando tra i problemi “Rsa, medici di famiglia, tamponi, mascherine e dispositivi di protezione, sanità territoriale”.

“La solita polemica politica, poco utile sempre e specie quando arriva da chi ha gestito la Sanità piemontese negli ultimi cinque anni – ribatte l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – e ce l’ha consegnata con le sue eccellenze, ma anche con le sue tante e gravi criticità”.

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