Softball: la rinascita della venezuelana Denisse Fuenmayor

Fuenmayor in azione con la maglia della nazionale. foto cortesia

CARACAS – Nella vita, come nello sort, per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo metterci molta costanza, impegno e fatica, quindi tanta motivazione e capacità di non arrendersi mai davanti agli ostacoli che si possono incontrare nel proprio percorso.

La sportiva venezuelana Denisse Fuenmayor ad inizio del 2020 era tornata dagli Stati Uniti in Venezuela e il 26 marzo scopre di aver perso la mobilità nel suo corpo.

“Nonostante la situazione fosse grave e la mia vita fosse in pericolo, non mi sono mai sentita malata. Quando mi sono resa conto che non potevo muovermi, per me fu un colpo” spiega in un comunicato stampa la giocatrice di softball.

La creola ha rappresentato il Venezuela in giro per il mondo, nel suo palmares personale spiccano presenze in Giochi Bolivariani, Giochi Centroamericani e dei Caraibi, Giochi Panamericani e Giochi Olimpici. La campionessa, che ha come idolo l’ex giocatore dei Yankees Derek Jeter, é laureata in amministrazione negli Stati Uniti.

“La mia vita era in pericolo! Adesso sono salva per miracolo. Questa situazione mi ha colpito molto. Dall’avere una routine: mi alzavo, facevo esercizi, ero completamente autonoma ad arrivare al punto di non potermi muovere, non potevo alzare le mie gambe. Non potevo muovere le mie braccia, tutto mi sfilava dalle mani. In quel periodo non potevo neanche guardare in faccia alle persone, l’unica forma era che mi si fermassero davanti. Non potevo neanche muovere il collo. Ma la fiducia nei medici e nelle mie capacitá mi hanno dato quella carica necessaria per riprendermi. C’erano giorni in cui piangevo a dirotto per la mia situazione. Mi sentivo distrutta dentro. Vedevo la preoccupazione nei volti dei miei familiari. É stato un momento duro nella mia vita” ha diciarato la Fuenmayor nel comunicato stampa.

Confucio diceva: “La volontà di vincere, il desiderio di riuscire, l’impulso a raggiungere il tuo pieno potenziale… queste sono le chiavi che apriranno la porta all’eccellenza personale”. Questa volontà di vincere l’ha dimostrata in ogni momento Denisse.

“I sintomi che avevo hanno generato diversi studi su di me. Poco a poco hanno iniziato a scartare, e si sono resi conto che c’era un batterio molto aggressivo, lo stafilococco (un microbo che può entrare nella corrente delle vene). Se non avesse toccato il midollo avrebbero potuto dire che avevo il coronavirus. Però grazie a Dio, il mio malessere non aveva niente a che fare con il virus. Questo batterio ha colpito i miei organi. Fortunatamente, se ne sono accorti in tempo e sono riuscita a superare ill brutto momento. Ho ancora degli ematomi sul mio corpo per tutte le analisi che hanno fatto”.

La Fuenmayor, sta iniziando a riprendere la sua mobilità, ha addirittura iniziato a svolgere alcuni allenamenti tipici del softball ed ha anche iniziato a praticare pallavolo. “Ho già lanciato la sfida a Norisneth Agudo (pallavolista della nazionale di beach volley) che appena mi riprendo dobbiamo giocare una partitella”.

La giocatrice che ha appeso gli spike al chiodo dopo i Panamericani del 2019, attualmente lavora con la nazionale giovanile di softball.

(di Fioravante De Simone)

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