Amarcord: quando il Caracas eliminó il River Plate

Rey segnó quel giorno un gol da cineteca. Foto Caracas FC

CARACAS. – Ogni 2 febbraio, la città di Cúcuta festeggia la famosa “Batalla de Cúcuta”, giorno in cui l’esercito di Simón Bolívar sconfisse le truppe spagnole comandate dal generale Ramón Correa. Quella vittoria significó tanto nella storia del Sudamerica, la gesta permise liberare dall’oppressione spagnola la Colombia ed il Venezuela.

Uno dei dati più significativi di quella battaglia é che non ci sono stati tanti morti, per questo motivo non é cosí popolare. Normalmente le battaglie vengono misurate per i morti, le armi tolte ai rivali e le strategie che sono usate per battere l’avversario.

C’é un’altra battaglia che ha avuto come scenario la località di Cúcuta. In questa sfida non ci sono stati feriti e tantomeno morti. Stiamo parlando di una partita di calcio che é passata alla storia come il Cucutazo, quel giorno si sono sfidati in campo Caracas e gli argentini del River Plate.

Quel 5 aprile, di 13 anni fa, i “Rojos del Ávila” s’imposero per 3-1. Con questo risultato, i ragazzi di Noel Sanvicente eliminarono dalla Coppa Libertadores il piú quotato River Plate.

I capitolini superarono tutte le avversitá, va ricordato che si giocó sul neutro di Cúcuta a causa dei lavori che si stavano svolgendo sul campo dell’Olímpico, grazie ad un missile di José Manuel Rey e la doppietta del colombiano Habinson Escobar.

Per il Caracas, quella era la prima  volta nella sua storia che superava la fase a gironi della Coppa Libertadores. Nella seguente fase affrontarono i brasiliani del Santos: pareggio 2 – 2 all’Olímpico e sconfitta 3-2 in Brasile.

Mentre il River Plate, veniva eliminato per la settima volta nella fase a girone del torneo continentale, i precedenti risalgono alle stagioni: 1973, 1977, 1980, 1981, 1991, 1993 e 2007.

Tra i protagonisti in campo c’era il difensore Andrés Rouga, gioiellino frutto del vivaio del Centro Italiano Venezolano di Caracas.

Nella mente e nelle retine dei tifosi del Caracas questa sfida é rimasta indelebile anche se fu giocata in esilio, ma grazie alla magia della televisione e dei satelliti i tifodi la seguirono in diretta e gioirono nel salotto di casa.

(di Fioravante De Simone)