Ordinanza Emiliano: “Requisisco macchinari per la diagnosi del coronavirus”. Protesta Zaia

Linea di produzione della Masmec.
Linea di produzione della Masmec. (Dal profilo LinkedIn dell'azienda)

BARI. – Era pronto a requisire macchinari per la diagnosi del coronavirus prodotti da un’azienda barese e destinati a Verona. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, aveva già firmato l’ordinanza con la quale dava mandato ai carabinieri di bloccare la strumentazione tecnica e ha sfiorato l’incidente diplomatico con il collega governatore del Veneto, Luca Zaia, che si era detto disposto a “venirla a prendere di persona”.

Un giro di telefonate tra Regione Puglia e aziende prima e tra i due presidenti poi, ha chiarito e risolto la questione. I quattro macchinari destinati al Veneto saranno consegnati “nei quantitativi e nei tempi previsti” ha assicurato Emiliano a Zaia. Dal canto suo la ditta produttrice, la Masmec spa di Modugno (Bari), ne sta producendo altri due per la Puglia che saranno consegnati alla Regione tra qualche giorno.

A scatenare l’iniziativa del presidente Emiliano era stata la iniziale indisponibilità dell’azienda a fornire subito alla Regione Puglia più di una apparecchiatura. “Una sola strumentazione – rilevava il governatore -, non è affatto sufficiente a colmare il delta amplissimo tra le analisi realizzabili in Puglia, che non arrivano alle mille giornaliere, e quelle già realizzate da altre regioni che hanno evidentemente disponibilità di macchine e reagenti in numero tale da realizzare più di 6 mila analisi al giorno”.

Del resto la Masmec proprio “su impulso del presidente della Regione Puglia – faceva notare Emiliano – verificava la possibilità di adattare la produzione alle esigenze di velocizzazione delle diagnosi di positività/negatività al coronavirus” e grazie alla collaborazione col Policlinico di Bari, aveva “realizzato una tecnologia innovativa”, “ottenuto la validazione di un protocollo che automatizza l’estrazione dell’Rna dai tamponi per la necessaria diagnosi, realizzando una strumentazione tecnica completa immediatamente utilizzabile dai laboratori delle strutture sanitarie”.

Il primo macchinario è stato testato nei giorni scorsi e donato al Policlinico di Bari. L’azienda ne ha poi venduti quattro alla società Menarini, destinati al Veneto, senza possibilità di soddisfare la richiesta della Puglia di ulteriori due. Di qui la decisione di Emiliano di requisire parte di quelli pronti per partire per Verona e la successiva marcia indietro “perché di fronte alle legittime esigenze della Puglia – ha spiegato – la ditta Menarini e la ditta Masmec si sono subito adoperate per trovare l’adeguata soluzione”.

E così “secondo quanto concordato con le aziende – ha assicurato Emiliano a Zaia – arriveranno sia alla Puglia che al Veneto”.

(di Isabella Maselli/ANSA)

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