L’Emilia-Romagna studia il caso Ferrara, ‘resistente’ al contagio

I primi trasferimenti di pazienti sulla nave-ospedale ormeggiata alla banchina Colombo della Stazione marittima di Genova,
I primi trasferimenti di pazienti sulla nave-ospedale ormeggiata alla banchina Colombo della Stazione marittima di Genova, 23 Marzo 2020. (ANSA)

BOLOGNA. – C’è una parte del territorio dell’Emilia-Romagna che sembra “resistere” più di altre al contagio di Covid-19 e che per questo, a emergenza superata, si candida a diventare oggetto di approfondimento scientifico. Si tratta di una porzione della provincia di Ferrara dove attualmente la diffusione del coronavirus e il tasso di contagi risultano non assenti ma di molto inferiori al resto della regione.

Il caso è stato segnalato dallo stesso commissario regionale ad acta per la pandemia in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, che ha avanzato alcuni spunti per la comunità scientifica osservando che la diffusione dei contagi molto bassa – sempre rispetto al Nord Italia – interessa pure la contigua Rovigo, appena al di là del Po rispetto a Ferrara. Due territori accomunati da vicinanza geografica e flussi socio-economici.

“Le ipotesi dei tecnici non le ho ancora”, ha precisato Venturi, “anzi dai ricercatori mi aspetto ci sia un interesse su questo caso”. L’ex assessore alla sanità emiliano, ora chiamato a gestire l’emergenza in regione, evidenzia tuttavia alcune “tipicità” sanitarie dei due territori.

“O la talassemia o il tema della malaria credo abbiano avuto una parte nel mantenere quelle zone quasi intatte rispetto a un attacco così forte e feroce come quello del virus che abbiamo in queste settimane”, ha detto nel bollettino quotidiano in streaming su Facebook.

Nessuna correlazione diretta, ma uno spunto per ipotesi da vagliare e approfondire, auspicando “che nelle prossime settimane, soprattutto docenti dell’Università di Ferrara ma non solo, siano interessati a produrre uno studio che ci faccia sapere perché i ferraresi hanno questa specie di ‘quasi invulnerabilità'”.

Se davvero ci sia una maggiore resistenza al nuovo coronavirus di una porzione di popolazione dovrà insomma essere studiato e approfondito dai ricercatori. Capire se ci siano o meno correlazioni con aspetti sanitari tipici del territorio, o di altro tipo ancora, potrebbe rivelarsi un tassello chiave nella lotta a un virus di cui ancora non si conosce tutto.

Da un’analisi della composizione dei contagi nella provincia di Ferrara emerge, secondo Venturi, “una presenza su Ferrara prevalente” ma poi tutto il testo si concentra “prevalentemente sul confine con la provincia di Bologna” mentre la restante gran parte della provincia è come “preservata”.