Coronavirus: Rapidi e solidali, l’altra faccia Ultrà

Ultras di Verona.
Ultras di Verona. (ANSA)

ROMA. – In un mondo andato sottosopra nel giro di poche settimane, accade che organizzazioni un tempo sinonimo di violenza, razzismo e intolleranza si distinguano improvvisamente in positivo.

L’altra faccia degli ultrà emerge al tempo del coronavirus, grazie alla rapidità propria di circoli strutturati in maniera quasi militare e una solidarietà inattesa e benevenuta.

Mentre dirigenti di lega e federazione, quelli dei club, sindacalisti e addetti ai lavori vari continuano a discutere, litigare, vagheggiare repentine riprese dell’attività, gli ultrà scendono metaforicamente dagli spalti al campo, con raccolte fondi e iniziative di vario tipo che possano alimentare la speranza di un ritorno alla vita normale e che intanto servono a fronteggiare l’emergenza.

In prima fila, quelli dell’Atalanta: uno di loro, Claudio “il Bocia”, si è rivolto con una lettera aperta al presidente Antonio Percassi per fargli presente che “il cuore scoppia di amore e di dolore per Bergamo, vedere la città che soffre in ginocchio, che combatte negli ospedali contro la morte ogni giorno è atroce e doloroso”. Da qui, oltre alla richiesta di far chiudere il campionato, la decisione di devolvere all’ospedale cittadino Giovanni XXIII il rimborso, circa 60 mila euro, delle spese per i biglietti della partita a Valencia, poi giocata a porte chiuse.

Crescono le iniziative di volontariato per assistere gli anziani (come far loro la spesa) mentre alcuni hanno prestato la loro opera nella preparazione dell’ospedale allestito alla Fiera di Bergamo per i contagiati dal Covid-19. Altri ancora si sono mobilitati per la donazione del sangue, come stanno facendo in Brasile quelli del Corinthians e in Italia napoletani e romanisti.

E a proposito dei sostenitori giallorossi: anche loro hanno fatto come i colleghi bergamaschi, devolvendo allo Spallanzani il rimborso dei biglietti di quel Siviglia-Roma che non si è disputata. Gli ultrà del Modena hanno invece deciso che la restituzione della quota degli abbonamenti delle partite a cui non hanno potuto, e non potranno, assistere venga data agli ospedali cittadini.

Identica iniziativa da parte della curva del Bologna. Raccolta fondi anche da parte del Gruppo Fedayn del Napoli, anche qui per le strutture ospedaliere della città en el segno dello slogan “Napoli resta l’ultima speranza dell’umanità”. Gli Ultras 72 Curva B” con un volantino hanno invece invitato ogni cittadino a recarsi presso la Loggetta e portare beni di prima necessità per i più bisognosi.

Uniti, per una volta agli arcivali degli azzurri, i granata della Salernitana, con Nucleo Storico, Frangia Kaotica e Prigionieri di una Fede mobilitatisi per dare un contributo económico all’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.

Ottomila euro è invece la cifra donata da un gruppo di laziali della curva nord al reparto di terapia intensiva del San Paolo di Civitavecchia.Gran lavoro anche da parte dei genoani, per sostenere economicamente il reparto Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

Gli ultrà del Como hanno raccolto i soldi che avrebbero speso, 20 euro a testa, per prendere il treno che li avrebbe portati a Lecco per il derby, e li hanno utilizzati per iniziative solidali.

Le stesse che per una volta hanno unito, miracoli dell’epoca della pandemia, frange estreme delle tre tifoserie più calde della Croazia, quelle di Dinamo Zagabria, Hajduk Spalato e  Rijeka di Fiume, raggruppati rispettivamente nei gruppi Bad Blue Boys, Torcida e Armada.

Malfamati quanto si vuole, ma ora impegnatissimi in azioni umanitarie. Come quella ‘Cuore Blu’ per portare cibo, medicinali e altri generi necessari a chi è in isolamento domiciliare e agli anziani o, nel caso di Spalato, per il trasferimento delle attrezzature dall’ospedale Krizine – da utilizzare per i malati di Covid-19 – a quello Centrale.

Segnali forti, in un periodo di emergenza come questo: con l’auspicio di tutti che l’altra faccia degli ultrà non rimanga illuminata solo al tempo del contagio.

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