Cina prova normalità, ma ripresa calcio un rebus

Il mediocampista belga Marouane Fellaini.
Il mediocampista belga Marouane Fellaini. (ANSA/EPA/TOLGA BOZOGLU)

ROMA. – La Cina prova a tornare alla normalità. Anche con il calcio. La Super League – il massimo campionato cinese – prima a fermarsi lo scorso mese di gennaio per l’epidemia di Covid-19 (divenuta poi pandemia) – vuol provare a ricominciare, ora che l’epidemia sembra contenuta, ma riavviare il torneo – mentre nel resto del mondo, soprattutto in Europa, i maggiori campionati s’interrogano su come e quando riprendere la stagione – non è cosa semplice.

E sono tanti i problemi da affrontare: dalle squadre ancora spaventate dal coronavirus ai giocatori sparsi in tutto il mondo che non possono tornare.

Sul tavolo della Super League c’era un pacchetto di date per riprendere, la scorsa settimana, il 18 aprile o il 2 maggio, date individuate però prima che si sapesse che un giocatore brasiliano impegnato nella seconda divisione cinese e il belga dello Shandong Luneng, Maropuane Fellaini fossero risultati positivi al coronavirus.

E allora – secondo Soccer News – le date sono state ancora spostate, tra fine maggio e inizio giugno se non dopo ancora. Perché la chiusura temporanea delle frontiere (da domani) e la drastica riduzione dei voli internazionali decisa dalle autorità cinesi renderebbe assai difficile il rientro dei tanti giocatori sparsi per il mondo.

Stesso discorso per il basket, un altro grande sport in Cina, che probabilmente non sarà in grado di riprendere ad aprile come previsto inizialmente. Un duro colpo per il Paese, che vuole poter tornare alla normalità il più rápidamente possibile.

Riavviare il campionato  è un percorso a ostacoli. Infatti, mentre in Cina hanno ripreso gli allenamenti molti giocatori e allenatori stranieri sono ancora nei loro paesi e da sabato, anche gli stranieri con un visto o un permesso di soggiorno non potranno più entrare in Cina. Per diverse star della Super League, come i brasiliani Oscar, Hulk e Paulinho, è una corsa contro il tempo.

Anche se i club più ricchi possono noleggiare voli charter, non tutti riusciranno a tornare prima di domani e comunque chi torna dovrà osservare la quarantena  ritardando ulteriormente il ritorno in campo. E dopo una pausa così lunga, molti giocatori avranno una forma fisica scadente, il che dà motivo di temere difficoltà per un campionato con un programa serrato.

Altri giocatori, invece, sono restii a tornare, come Cédric Bakambu. Sotto contratto con Beijing Guoan, vice-campione cinese, il congolese potrebbe perdere la nascita del suo secondo figlio se ritorna in Cina. “Devo partire senza sapere quando posso tornare”, ha detto l’attaccante, preoccupato di non vedere la sua famiglia per diversi mesi.

(ANSA/AFP)

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