Bonucci finisce isolamento, “libera” anche la Samp

Leonardo Bonucci esulta dopo aver segnato un gol.
Leonardo Bonucci esulta dopo aver segnato un gol. (foto archivio) (ANSA/DI MARCO)

TORINO. –  Quindici giorni in famiglia, a casa, tra musica, televisione e allenamenti personalizzati. Il calcio, dopo le prime positività al coronavirus, incomincia ad uscire dall’isolamento. É il caso di Leonardo Bonucci, della Juventus, la prima società di serie A a fare i conti con l’emergenza sanitaria.

E dei calciatori della Sampdoria, sette giocatori contagiati tra le sue fila che proseguono nel protocollo sanitario (isolamento finito per squadra e tecnici non contagiati). Giorni difficili, per tutti, in attesa di “tornare a sorridere”, l’augurio del capitano della Fiorentina German Pezzella nel giorno del Capodanno Fiorentino.

“Sto benissimo, ma è stata dura – racconta Bonucci alle telecamere di Jtv – Non ho avuto sintomi, sono stato fortunato. Con figli e moglie a casa la giornata diventa intensa, non ci annoiamo – dice -. Con mio figlio Lorenzo abbiamo giocato in cortile come facevamo noi una volta. Sono cose che adesso vedi un po’ meno, mi ha emozionato. Abbiamo deciso che adesso lo faremo una volta al giorno”.

Il difensore è uno dei 121 tesserati e dipendenti bianconeri finiti in isolamento volontario l’11 marzo, giorno della positività di Daniele Rugani, primo caso di coronavirus in serie A. I controlli sugli altri giocatori bianconeri sono stati decisi dalle autorità sanitarie dopo il confronto con i medici del club, quando ancora il problema dei tamponi non c’era.

Nessun privilegio, dunque, se non quello di essere seguiti da uno staff medico attento di fronte alle poche linee di febbre accusate dal difensore.

L’approccio dei club all’emergenza non è stata la stessa. Tamponi a tutti i giocatori anche tra i blucerchiati, non ne sono stati fatti all’Inter, ultima squadra in campo proprio contro la Juventus. Al Milan esami soltanto sui Maldini, senior e junior, perché, sintomatici, erano entrati in contatto con positivi. Non hanno fatto tamponi, per citare altri due casi, anche la Roma e il Brescia, quest’ultimo club per non pesare sul sistema sanitario lombardo già messo a dura prova.

Tutti asintomatici, i calciatori hanno proseguito a casa ad allenarsi. “Ogni mattina ci arriva il messaggino con gli esercizi – racconta Bonucci – io solitamente mi alleno verso le 15. Prima un po’ di cyclette, poi flessioni, addominali, trazioni. Ho anche la fortuna di avere una salita in cortile, può essere utile per qualche ripetuta di corsa”.

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