Tokyo, Montano sperava in un rinvio piú vicino: “2021 la vedo dura”

Aldo Montano esulta dopo aver vinto l'ultimo duello che gli regla la medgalia d'oro in sciabola nelle Olimpiadi di Atene
Aldo Montano esulta dopo aver vinto l'ultimo duello che gli regla la medgalia d'oro in sciabola nelle Olimpiadi di Atene 2002. (ANSA)

ROMA. – A 42 anni sperava davvero che il rinvio fosse solo a ottobre. Aldo Montano era pronto alla sua quinta olimpiade ma, classe ’78, sa che con il rinvio dei Giochi di Tokyo al 2021 il tempo per lui adesso diventa nemico.

“Sarebbe la mia quinta olimpiade – dice all’ANSA l’olimpionico della sciabola – Sono a fine carriera e speravo che i Giochi si potessero fare a ottobre, non più in là. Mi rode non poter fare quello che ho costruito con grande fatica negli ultimi 4 anni. Dai 38 ai 42 anni essere competitivo nella scherma italiana e non poterti confrontare poi ti secca parecchio”.

Prova a prenderla con filosofia il livornese e aggiunge: “La mia opinione è sempre stata quella di rimandare comunque i Giochi a una data certa e sicura per la salute e la sicurezza di tutti. Anche questo è spirito olimpico. La problematica mi pare grave, lunga e faticosa. Pensare allo sport ora è difficile, lo sport deve passare in secondo piano. Quando la situazione si rimetterà, ripenseremo anche alle Olimpiadi. Vedendola obiettivamente, nel 2021 vado troppo in là, mi toccherà pensarci su…”.

Da Atene 2004, passando per Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016, l’atleta delle Fiamme Azzurre ha collezionato in tutto un oro nella sciabola ad Atene (primo titolo olimpico nella sciabola individuale per l’Italia dal 1920), oltre a un argento e due bronzi a squadre, solo per citare i successi a cinque cerchi. Anche lui in isolamento nella sua abitazione romana:

“Mia moglie è uscita a fare la spesa, io sto facendo il papà cercando di fare addormentare mia figlia che ha tre anni”, rivela sorridendo.

La quarantena collettiva per il coronavirus ha condizionato anche i suoi allenamenti: “Vedo, sento, sono in contatto con federazione (Fis, ndr), ct e compagni, cerchiamo di fare alla meno peggio. Certo è una cosa abbastanza ridicola allenarsi per le Olimpiadi da casa, ci facciamo una risata tutti. Non è assolutamente il modo per preparare i Giochi”.

Da presidente della Commissione Atleti della Federazione Internazionale della Scherma, Montano parla a nome di tanti schermidori mondiali: “Sentendo i colleghi in altri paesi è opinione comune restare a casa e rispettare le regole dei singoli stati. Lo sport ora debe passare in secondo piano. Quando la situazione si rimetterà, ripenseremo anche alle Olimpiadi”.

Un pensiero lo dedica però anche ai tanti giovani che avrebbero voluto gareggiare a luglio prossimo, come da programma, e che invece ora dovranno rinviare il loro sogno (e la preparazione) di un anno: “Li capisco – conclude – forse 15 anni fa avrei fatto lo stesso ragionamento, ma oggi come atleta e uomo maturo non mi viene da pensare allo sport in un momento del genere. Spero che l’Italia e il mondo risolvano il prima possibile questa problematica. Questo è il tempo di unirsi tutti contro avversario comune. Mi piace vedere dal balcone di casa un’Italia così unita. L’augurio è che appena finisce questa brutta situazione ce lo ricorderemo”.

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