Private equity fornisce liquidità ad aziende

Uno stabilimento di produzione di bibite nel industria alimentare
Uno stabilimento di produzione di bibite nel industria alimentare.(ANSA)

MILANO.  – Il mondo del private equity scende in campo per sostenere le imprese italiane che stanno subendo ingenti danni dalla crisi economica innescata dal coronavirus.

Gli operatori stanno “fornendo liquidità” per consentire alle imprese di cogliere le opportunità di crescita quando ci sarà la ripresa economica. É Il presidente dell’Associazione italiana del private equity, venture capitale private debt (Aifi), Innocenzo Cipolletta, ad illustrare l’attività del settore, preannunciando che i risultati del 2020 saranno “sconvolgenti” considerata la crisi provocata dalla pandemia.

La crisi innescata dal coronavirus provocherà una “forte caduta del Pil, vicina o superiore al 5%. Percentuali che si sono viste solamente in periodi di guerra”, afferma Cipolletta. Ma dopo la forte contrazione ci sarà un “rimbalzo – ha aggiunto – e bisogna creare le condizioni perché le imprese possano beneficiarne. Noi abbiamo una responsabilità importante perché gestiamo le piccole e medie imprese. É per questo motivo che tutti i nostri operatori sono impegnati nel fornire liquidità alle imprese. La crisi attuale è opposta a quella del 2008 che fu finanziaria e si propagò all’economia reale. Nel caso attuale, invece, la crisi è iniziata nel sottobosco delle attività produttive per poi propagarsi al sistema finanziario”.

L’anno scorso, secondo l’analisi dell’Aifi, in collaborazione con PwC – Deals, gli investimenti fatti dal private equity e venture capital è stato pari a 7,2 miliardi di euro, con una contrazione del 26% rispetto al 2018 (9,8 miliardi).

Se si escludono le infrastrutture il dato del 2019 (6,7 miliardi) è in linea con l’anno precedente. Si è dimezzata la raccolta che ha raggiunto 1,6 miliardi di euro (-54%), rispetto ai 3,4 miliardi dell’anno precedente, valore fortemente influenzato da alcuni closing di significativa importanza.

Le stime per il 2020, in considerazione della crisi económica innescata dal coronavirus, non sono certo positive. I dati dell’anno in corso che andremo ad analizzare nei prossimi mesi vedranno dei “risultati sconvolgenti in senso negativo”, afferma Cipolletta. L’evento che ci ha colpito sta “bloccando tutto il sistema economico. Dal governo, intanto, sono arrivate – conclude delle decisioni e dei provvedimenti corretti e intelligenti che ci aiuteranno a fronteggiare questo delicato momento”.

MILANO.  – Il mondo del private equity scende in campo per sostenere le imprese italiane che stanno subendo ingenti danni dalla crisi economica innescata dal coronavirus.

Gli operatori stanno “fornendo liquidità” per consentire alle imprese di cogliere le opportunità di crescita quando ci sarà la ripresa economica. É Il presidente dell’Associazione italiana del private equity, venture capitale private debt (Aifi), Innocenzo Cipolletta, ad illustrare l’attività del settore, preannunciando che i risultati del 2020 saranno “sconvolgenti” considerata la crisi provocata dalla pandemia.

La crisi innescata dal coronavirus provocherà una “forte caduta del Pil, vicina o superiore al 5%. Percentuali che si sono viste solamente in periodi di guerra”, afferma Cipolletta. Ma dopo la forte contrazione ci sarà un “rimbalzo – ha aggiunto – e bisogna creare le condizioni perché le imprese possano beneficiarne. Noi abbiamo una responsabilità importante perché gestiamo le piccole e medie imprese. É per questo motivo che tutti i nostri operatori sono impegnati nel fornire liquidità alle imprese. La crisi attuale è opposta a quella del 2008 che fu finanziaria e si propagò all’economia reale. Nel caso attuale, invece, la crisi è iniziata nel sottobosco delle attività produttive per poi propagarsi al sistema finanziario”.

L’anno scorso, secondo l’analisi dell’Aifi, in collaborazione con PwC – Deals, gli investimenti fatti dal private equity e venture capital è stato pari a 7,2 miliardi di euro, con una contrazione del 26% rispetto al 2018 (9,8 miliardi).

Se si escludono le infrastrutture il dato del 2019 (6,7 miliardi) è in linea con l’anno precedente. Si è dimezzata la raccolta che ha raggiunto 1,6 miliardi di euro (-54%), rispetto ai 3,4 miliardi dell’anno precedente, valore fortemente influenzato da alcuni closing di significativa importanza.

Le stime per il 2020, in considerazione della crisi económica innescata dal coronavirus, non sono certo positive. I dati dell’anno in corso che andremo ad analizzare nei prossimi mesi vedranno dei “risultati sconvolgenti in senso negativo”, afferma Cipolletta. L’evento che ci ha colpito sta “bloccando tutto il sistema economico. Dal governo, intanto, sono arrivate – conclude delle decisioni e dei provvedimenti corretti e intelligenti che ci aiuteranno a fronteggiare questo delicato momento”.

(di Massimo Lapenda/ANSA)