Purtroppo si trova ancora in totale stallo la questione relativa alla pensione italiana di alcune decine di migliaia di lavoratori italiani della Fiat in Venezuela.
La questione origina dal fatto che quando negli anni ‘70 e ‘80 la Fiat iniziò la produzione in Sudamerica, e in particolare in Venezuela, assunse numerose migliaia di operai, molti dei quali italiani residenti in Venezuela. Oltre che a provvedere ai versamenti previdenziali all’I.V.S.S., la società della famiglia Agnelli, decise di dare come compenso aggiuntivo ai suoi operai della fabbrica un versamento di otto anni di contribuzione previdenziale anche in Italia, all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS).
Una volta maturata l’età pensionabile tali lavoratori percepivano oltre alla pensione venezuelana, anche una pensione italiana di 400,00 euro, proprio in ragione di quei versamenti fatti da Fiat.
Orbene, per alcuni lustri, e all’incirca fino alla fine degli anni ’90, la situazione non ha presentato problematiche in quanto l’I.n.p.s. – istituto nazionale della previdenza sociale – versava a “Instituto Venezolano de los Seguros Sociales” la pensione italiana che veniva convertita dalle lire italiane in Bolivares. Purtroppo, tempo più tardi con la flessione dell’economia Venezolana ma soprattutto a causa della conseguente abnorme svalutazione monetaria, ciò ha comportato che quei 400,00 euro di pensione italiana si tramutassero di fatto in pochi spicci.
Fino a circa tre anni fa I.V.S.S. provvedeva ancora alla liquidazione della pensione italiana agli aventi diritto, finché non ha smesso del tutto di erogare quella pensione italiana oramai sempre più decurtata fino a valere soltanto pochi euro.
Da anni ormai, nonostante l’I.N.P.S. continua ad erogare la pensione dei pensionati ex operai fiat del Venezuela, l’I.V.S.S. non eroga più le pensioni, ed anzi trattiene per intero, la totalità di tali pensioni.
Diversi pensionati interessati dal problema, intervistati per conoscere la direttamente la questione, hanno rappresentato che, se effettivamente, trasferendosi in Italia percepirebbero i 400,00 euro non possono neanche progettare di trasferirsi in Italia, perché quella pensione troppo bassa per una vita dignitosa in Italia o in altri paesi d’Europa.
Neanche può rappresentare una soluzione eligere le vie legali visto che la legge del Venezuela non permette di citare in giudizio le articolazioni dello Stato qual è, appunto, l’I.V.S.S..
Ad oggi la situazione rimane di totale stallo e neanche la politica italiana, apparsa davvero distratta e disinteressata da almeno una decade, è riuscita ad uscire dall’empasse e a mettere a riparo tali pensionati, frustrati dapprima dalla svalutazione delle proprie risorse a causa della necessaria conversione in Bolívares, e poi anche dal comportamento delle istituzioni venezuelane che da tempo trattengono quelle somme destinate alle pensioni italiane.
Avv. Raffaele Mandato