Zagabria stretta tra emergenza virus e terremoto. Feriti e crolli in città

Una strada di Zagabria con detriti di palazzi scossi dal terremoto.
Una strada di Zagabria con detriti caduti dai palazzi scossi dal terremoto.. (Photo by Damir SENCAR / AFP)

ZAGABRIA. – Da giorni in lockdown quasi totale per l’emergenza coronavirus, Zagabria è stata svegliata oggi all’alba da due forti scosse – di magnitudo 5.5. e 5.0 – che hanno causato numerosi feriti, uno dei quali grave, ingenti danni nel centro storico e tanta paura accompagnata dall’incertezza su cosa fare: restare comunque in casa per proteggersi dal virus o evitare rischi di ulteriori scosse e uscire all’aperto.

L’epicentro è stato localizzato otto chilometri a nord del centro, con le scosse che sono state avvertite anche in Italia, da Trieste fino alle Marche. La terra, dopo la prima volta alle 6:30, ha tremato di nuovo tra le otto e le nove con due scosse di magnitudo 3.7 e 3.2.

Nel crollo parziale di un palazzo nel centro della capitale è rimasta gravemente ferita una ragazza quindicenne, tuttora in pericolo di vita. Ci sono stati sedici feriti lievi e ingenti danni a un centinaio di edifici e decine di automobili distrutte sotto le macerie. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo mostrano macerie e detriti dappertutto, poi rimossi nel pomeriggio con l’impiego di quasi quattrocento soldati.

Non si conosce il numero delle persone che hanno case inagibili, ma sono stati predisposti un migliaio di posti letto nelle case dello studente. Gravi danni hanno subito molte chiese e monumenti storici, edifici costruiti in maggioranza a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.

Visibilmente danneggiato anche il Palazzo del Parlamento, che per ora non accoglierà le sedute dei deputati, e soprattutto la cattedrale di Zagabria, che ha subito il crollo parziale di una delle due guglie. La caduta della pesante croce di pietra ha fortemente danneggiato la sede arcivescovile, e per qualche minuto il cardinale Josip Bozanic è rimasto intrappolato nella sua stanza.

Dopo le prime due scosse la popolazione è uscita in massa nelle strade e nei parchi della città, contravvenendo di fatto alle disposizioni anti-virus. E se molti hanno mantenuto la compostezza e le distanze prescritte, in tantissimi presi dal panico e dall’ansia non hanno rispettato le regole.

Non pochi hanno cercato sicurezza nelle loro automobili, e alcune centinaia di persone hanno deciso di abbandonare Zagabria e recarsi verso la costa. Ai caselli autostradali però sono stati fermati dagli ispettori sanitari che hanno imposto loro misure di autoisolamento domiciliari, di fatto anche un divieto di rientrare in città per i prossimi 14 giorni.

L’Unità di crisi del ministero della Sanità ha ricordato che l’emergenza dettata dal Covid-19 è una minaccia molto più pericolosa e che anche nella nuova situazione bisogna rispettare la distanza interpersonale e le altre misure. Da ieri la Croazia conta 48 nuovi infetti, con il totale che è salito a 254, e cinque pazienti in condizioni gravi.

“Il terremoto ha di certo complicato ulteriormente la crisi causata dal virus e non posso escludere l’introduzione di altre restrizioni, incluse quelle più estreme”, ha detto nel pomeriggio il ministro degli Interni Davor Bozinovic. “Uno di questi pericoli è invisibile, l’altro e imprevedibile”, ha osservato.

(di Franko Dota/ANSAmed)

Lascia un commento