Alitalia: Mise esamina offerte, 5 giorni per rispondere

Tre aerei Alitalia sulla písta dell'aeroporto di Malpensa,
Dal 2 giugno l’Alitalia ripristina il collegamento “non-stop” Roma-Madrid e Roma Barcellona

ROMA. – Incassate le otto manifestazioni d’interesse per Alitalia, scatta la fase due del processo di vendita della ex compagnia di bandiera. Ma sullo sfondo resta più forte che mai la nazionalizzazione del vettore, con la creazione di una newco pubblica, dopo lo tsunami che ha scatenato il coronavirus.

La possibile ritorno al pubblico dell’Alitalia scalda anche il fronte politico. L’inserimento nel decreto Cura Italia dei fondi per la nascita della nuova società non solo non piace a tutte le opposizioni, ma crea perplessità anche nella maggioranza: “Capisco chi ha dubbi sul fatto di avere messo nel decreto la questione Alitalia, ne ho anche io – ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi – Penso ci sia qualcosa che non funziona. Però non è il momento delle polemiche, ma di dare una mano”. Per Forza Italia, invece, è “inusuale” l’inserimento della norma nel decreto per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

L’iter di vendita corre comunque parallelo a quello dell’esame della legge. Le otto offerte, fra le quali quella di Almaviva, dell’imprenditore colombiano e patron di Avianca German Efromovich e dell’americana UsAerospace, verranno ora esaminate ed entro cinque giorni il Commissario Straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, che tramite l’Advisor Rothschild, comunicherà ai pretendenti l’ammissione o meno alla fase successiva.

Lunedì poi si terrà una riunione in videoconferenza su Alitalia al Ministero dello Sviluppo economico con sindacati e azienda. Proprio dai sindacati emerge una certa irritazione per il modo con cui il governo sta gestendo la vicenda Alitalia.

“Attendiamo la riunione” di lunedì “per avere piena consapevolezza sulle manifestazioni di interesse di cui per ora abbiamo appresso solo indirettamente dagli organi di stampa e per avere elementi di merito sul processo di nazionalizzazione previsto dal decreto Cura Italia”, dice il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, sottolineando: “Vorremmo capire dal Governo la serietà e la solidità industriale delle offerte anche perché per alcune nutriamo dei seri dubbi”.

Gli stessi sindacati denunciano poi il bando appena pubblicato per la vendita di Air Italy, finita in liquidazione. I due soci Alisarda e Qatar Airways, attraverso i liquidatori nominati il mese scorso, hanno infatti pubblicato sul sito della compagnia aerea un “invito a manifestare interesse per l’acquisizione dei complessi aziendali facenti capo ad Air Italy S.p.A. in Liquidazione”. La compagnia viene venduta in due lotti: uno per il ramo aviation e uno per le manutenzioni ma chi fosse interessato potrà comprarle entrambe. La deadline per farsi avanti è il 25 marzo.

“Quel bando con un termine fissato tra cinque giorni conferma che i liquidatori hanno il mandato di smantellare e dissolvere l’azienda velocemente e indipendentemente da tutto e da tutti”, tuona la Uil Trasporti, sottolineando che le rappresentanze sindacali aziendali si dicono “incessantemente impegnate per controllare e rendere meno letale una procedura tanto iniqua quanto ancora non completamente comprensibile”.

E nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus, arriva anche la notizia che a causa del crollo del traffico aereo (oltre l’80% nell’ultima settimana) da lunedì 23 marzo e fino a dicembre scatterà la Cassa integrazione Guadagni Straordinaria a rotazione per circa 3000 dipendenti di Aeroporti di Roma, pari ad una percentuale di oltre il 90%.

(di Alfonso Abagnale/ANSA)