Alitalia: tre si fanno avanti per tutto, anche Almaviva

Un aereo Alitalia prende il volo.
Un aereo Alitalia prende il volo. (ANSA)

ROMA. L’odissea Alitalia arriva alla “prova dei fatti” della scadenza per le manifestazioni di interesse con otto possibili pretendenti. Tre per la compagnia in blocco e le altre per singoli asset: tre per le attività di handling aeroportuale, due per le attività di manutenzione. Notizie che trapelano da indiscrezioni, in assenza di comunicazioni.

E disegnano un quadro dal quale non sembrano emergere elementi di fiducia tali da scongiurare il piano B: la nazionalizzazione tramite una newco controllata dal Tesoro che appare sempre più vicina se si considera anche la pesante pressione dell’emergenza coronavirus sui conti  in perdita della compagnia.

Patuanelli chiarisce che questa è la scelta del governo e che, semmai, con chi è interessato si può collaborare. Come governo – dice a Porta a Porta – “abbiamo ritenuto in questo momento di pensare ad un futuro per la compagnia di bandiera, anche perché abbiamo preso consapevolezza dell’importanza di avere una compagnia di bandiera in questo Paese” e di procedere con una “nuova società pubblica” come previsto dal decreto Cura Italia.

Il gruppo Almaviva è l’unico, in giornata, ad ufficializzare di essersi fatto avanti alla scadenza del bando, fissata alla mezzanotte del 18 marzo. Dal commissario e dal ministero non arriva alcuna comunicazione ufficiale. Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato una riunione con azienda e sindacati per lunedì, il 23 marzo.

Le indiscrezioni indicano come interessati alla parte volo anche la Synergy di German  Efromovich, il patron di Avianca già fattosi avanti nell’estate scorsa, e l’americana UsAerospace che a fine 2019 ha rilevato asset dell’ultra-lowcost islandese Wow, che aveva cessato le operazioni da marzo, e il mese scorso ha annunciato l’intenzione di stabilirsi in Italia come “Wow Italia” atterrando a Roma ed in Sicilia.

“Per Alitalia quello che fino ad oggi è mancato è un piano. Io voglio propormi come colui che conosce l’azienda, che ha il know-how, una idea: ho chiamato il progetto ‘trasporti e turismo’”, dice l’imprenditore Alberto Tripi parlando con l’ANSA dell’offerta lanciata dalla sua Almaviva. Punta sull’esperienza nell’Ict, su una piattaforma digitale, su una integrazione capillare con l’offerta turistica “esperienziale, di qualità” del Paese, e ad essere ammesso in data room per “andare a vedere i numeri e l’organizzazione interna, andare a capire se c’è una base per il progetto”.

Gli eventuali soci verranno dopo, spiega: “Trovare i soldi non è una cosa difficile: si tratterà di mettere soldi su un progetto, sul turismo italiano, non su una compagnia aerea che arranca. Io non ho i soldi per farlo: parliamo di miliardi”.

Imprenditore appassionato, vecchiscuola, azienda di famiglia (call center e servizi Ict, vocazione digitale), lunga militanza in Confindustria, sottolinea che lo spirito dell’imprenditore è “credere in un progetto da costruire”; “Non ho fatto i conti per capire se ci guadagno. Quello è un altro lavoro, mestiere del finanziere”.

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