Da aerei a whiskey, ipotesi “salvataggio” economia Usa

Cittadini con mascherine a New York.(
Cittadini con mascherine a New York.(ANSA)

NEW YORK. – Dalle compagnie aree al whiskey del Tennessee, da Boeing all’industria della ristorazione passando per lo shale. La lista dei settori che chiede aiuto al governo americano si allunga con il passare delle ore mostrando una crisi profonda, e la possibilità che sia necessario un salvataggio dell’intero sistema economico.

Finora le richieste di aiuto giunte alla Casa Bianca superano i 1.000 miliardi di dollari, ovvero l’ammontare del piano di stimoli a cui l’amministrazione Trump sta lavorando e che include, sulla carta, la distribuzione di pagamenti diretti agli americani per un totale di 500 miliardi di dollari. Con l’ipotetico conto da pagare che sale la Casa Bianca, secondo indiscrezioni, inizia a caldeggiare l’ipotesi dell’helicopter money per allontanare l’ipotesi di una nuova Grande Depressione.

Boeing ha chiesto aiuti per un minimo di 60 miliardi di dollari. L’industria aerea ha bisogno di almeno 50 miliardi, mentre il settore dei viaggi e degli alberghi ha presentato una richiesta per potenziali 250 miliardi di dollari. C’è poi il settore della ristorazione, con la National Restaurant Association che stima la necessità di 450 miliardi di aiuti per evitare che il settore tagli la metà dei suoi 15,6 milioni di occupati.

La lista cresce con le richieste di aiuti degli aeroporti (4 miliardi), dell’Amtrak (1 miliardo), delle società che gestiscono i trasporti pubblici (la Mta di New York ha chiesto 4 miliardi, il New Jersey Transit 1,25 miliardi) e delle distillerie di whiskey del Tennessee, che lanciano il loro grido di aiuto per far fronte alle perdite accumulate con le cancellazioni dei viaggi.

L’attenzione è alta anche per la filiera dell’auto: i tre colossi di Detroit hanno sospeso la produzione in Nord America creando problemi ai fornitori, mentre le raccomandazioni a limitare gli spostamenti stanno mettendo in seria difficoltà i concessionari. La sospensione del dividendda parte di Ford e il suo ricorso a due linee di credito da complessivi 15,4 miliardi mostra lo spaccato di un settore di fronte a una grande incertezza.

Mentre si valutano le “cure” economiche c’è da ricordare che non tutti i salvataggi sono creati uguali. Ci sono quelli che vanno effettuati perché altrimenti si andrebbe incontro a rischi sistemici, come ad esempio quelli del settore finanziario. Ci sono i salvataggi come quelli decisi dopo l’11 settembre, e ci sono quelli per evitare di infliggere problemi economi troppo grandi come quelli del 2008 e del 2009.

Ci sono poi quelli per motivi di sicurezza nazionale, come il salvataggio di Lockheed Martin nel 1971 e quelli obbligatori come nel caso di Fannie Mae e Freddie Mac, i due colossi dei mutui. Il nodo ora è il salvataggio dell’intera economia e il conto si preannuncia salato, ben al di là di quello all’esame.

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