Conte attende riscontri sulle misure prese. Lega all’attacco

Il Primo ministro Giuseppe Conte durante la Conferenza con i capi di Stato europei sulle misure anti - Coronavirus.
Il Primo ministro Giuseppe Conte durante la Videoconferenza con i membri del Consiglio europeo sulle misure anti - Coronavirus. ANSA / Filippo Attili - Ufficio Stampa palazzo Chigi.

ROMA. – Interventi sui social e nulla più: la politica e le istituzioni sono costretti ad adeguarsi all’era del coronavirus anche per celebrare il 159/esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Un’unità che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a richiamare mentre il Paese continua navigare nel pieno dell’emergenza Covid-19.

I primi riscontri delle chiusure messe in campo dal governo non si avranno prima di una settimana. Solo fra qualche giorno il premier Giuseppe Conte potrà pronunciarsi su un eventuale prolungamento della serrata quasi totale decisa l’11 marzo e valida, al momento, fino al 25.

L’ipotesi che il Dpcm sia prorogato almeno fino al 3 aprile è certamente in campo anche se fonti di governo sottolineano: “nessuna decisione è stata presa al momento”. Di certo Conte non ha nessuna intenzione di cambiare strategia, sia dal punto di vista delle misure restrittive sia da quello economico.

“Gli italiani hanno sempre saputo rialzarsi, tutti sappiano che lo Stato è al loro fianco, non li lascerà soli”, scrive il premier ricordando il 159/o dell’Unità. Anniversario che, poco prima delle 19, Palazzo Chigi celebra illuminando la facciata della sede del governo con il Tricolore.

“Il clima di difficoltà, di incertezza e di sofferenza che stiamo vivendo rende ancora più stringente la necessità di unità sostanziale di tutti i cittadini attorno ai valori costituzionali e ai simboli repubblicani”, sono le parole con cui dal Quirinale si ricorda la ricorrenza.

Nel frattempo, nelle prossime ore, il dl “cura Italia” dovrebbe vedere la luce. Nel pomeriggio del testo non c’era traccia né al Quirinale, né alla Ragioneria di Stato. La corposità del provvedimento e i lavori rallentati dalle misure di sicurezza hanno infatti reso meno agili le ultime limature tecniche al decreto, prima del suo approdo in Gazzetta Ufficiale.

Decreto che, peraltro, rende percorribile il rinvio delle nomine ai vertici delle partecipate attraverso una norma che consente di convocare entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio (e non più 120) le assemblee ordinarie. Norma che vale fino al 31 luglio o comunque fino alla fine dello stato d’emergenza.

Ma il ritardo dell’entrata in vigore del decreto riaccende le opposizioni. “Questa eterna confusione genera incertezza e l’incertezza è un grave danno per l’Italia. Chiediamo al Governo di varare subito un decreto molto snello ed essenziale”, sottolinea la leader di Fdi Giorgia Meloni mentre Matteo Salvini attacca l’intero provvedimento, giudicando “insufficienti” i 25 miliardi di risorse e negando il “consenso” della Lega a quelle che lui chiama “norme svuota-carceri”.

Entrambi i leader, inoltre, se la prendono con l’Europa. “L’Ue è nemica, ci ridia i 58 miliardi che l’Italia ha versato”, attacca l’ex ministro dell’Interno. “Qualcuno in Ue vuole affossare l’Italia”, incalza Meloni.

Ma il pressing sull’Ue arriva anche da maggioranza e governo e si concretizza nella videoconferenza che Conte ha con i membri del Consiglio: ad aprile il governo metterà in campo un nuovo decreto, questa volta più incentrato sui dossier investimenti e semplificazione, e serviranno nuove risorse.

Quindi più deficit, la cui entità dipenderà anche dai fondi che l’Ue metterà in campo per l’emergenza. E soprattutto da quel coordinamento anti-emergenza che Conte ritiene indispensabile tanto da proporre ai leader europei due tipi di meccanismi ad hoc: o l’emissione di “coronavirus bond” – una sorta di eurobond “convertiti” all’emergenza Covid-19 – o un fondo di garanzia europeo che garantisca risorse per gli interventi sanitari ed economici.

Una linea, questa, contrapposta a chi, in Europa, fino a poche ore fa ancora sosteneva l’ipotesi di utilizzare il fondo Salva-Stati come strumento principe per coordinare gli aiuti all’emergenza.

(di Michele Esposito/ANSA)