Tonfo delle borse, la Fed non basta

Persone con mascherine per proteggersi dal Coronavirus in piazza affari davanti all'ingresso della Borsa a Milano.
Persone con mascherine per proteggersi dal Coronavirus in piazza affari davanti all'ingresso della Borsa a Milano.(ANSA/Mourad Balti Touati)

NEW YORK.  – La Fed e l’azione coordinata delle banche centrali non bastano. Le borse crollano schiacciate dal coronavirus e dal timore di una recessione che appare ormai inevitabile. Le piazze finanziarie europee chiudono in profondo rosso e bruciano 255 miliardi di euro.

Milano perde il 6,1%, ben lontano dai minimi toccati durante la seduta, e vede andare in fumo 18,3 miliardi complice anche lo spread che sale a 262 punti nonostante i forti acquisti di Btp da parte della Bce. L’ondata di vendite si abbatte anche su Francoforte e Parigi, che arretrano rispettivamente del 5,31% e del 5,75%. Madrid, maglia nera d’Europa, affonda del 7%.

La paura di una brusca frenata dell’economia affonda anche il petrolio: il Brent scende per la prima volta dal 2016 sotto i 30 dollari al barile per poi limare le perdite. Il Wti cede quasi il 6% dopo essere arrivato a perdere l’8,9%. Non si salva dall’onda ribassista Wall Street dove la seduta, per la terza volta in 10 giorni, viene sospesa per 15 minuti per eccesso di ribasso.

I listini americani arrivano a perdere l’11% poi recuperano parte delle perdite. Si tratta in ogni caso di un’ennesima giornata nera. La mossa della Fed di tagliare i tassi fra lo 0 e lo 0,25% e il lancio di un programma di quantitative easing da 700 miliardi di dollari non bastano a rassicurare gli investitori a fronte di un impatto economico del coronavirus che alcuni stimano peggio del 2008. Il virus infatti colpisce direttamente l’economia reale, fermando l’offerta e la domanda.

Goldman Sachs stima che l’economia statunitense si contrarrà del 5% nel secondo trimestre, dopo i primi tre mesi praticamente ferma. Un’analisi condivisa anche dagli analisti di Wells Fargo, che prevedono una recessione americana nel secondo trimestre e una crescita per l’intero 2020 di un modesto 1%, ovvero la crescita più bassa in quasi 40 anni.

L’impatto “sarà profondo”, ammette il presidente Jerome Powell, assicurando che la Fed ha i mezzi necessari per fare quello che deve fare. Powell punta a chiarire così che non c’è da preoccuparsi dei tassi bassi perché gli strumenti non ci mancano, fra questi comunque non ci sono i tassi negativi che la Fed continua a ritenere non appropriati. La dimostrazione della disponibilità della Fed a fare tutto il necessario è arrivata con un’asta pronti contro termine a un giorno a sorpresa da 500 miliardi di dollari.

Le rassicurazioni della Fed e l’azione concertata delle banche centrali sono però caduti nel vuoto. Anzi molti analista le hanno bocciate. Il taglio dei tassi mostra una “banca centrale spaventata e questo crea panico”, affermano alcuni analisti. Pur ritenendo che Fed non avesse altra scelta che agire, diversi osservatori leggono invece nella mossa della Fed un segnale positivo ma non sufficiente considerato lo shock economico.

Quello che serve – è il leif motiv – sono stimoli di bilancio da parte dei governi in un’azione possibilmente coordinata per restituire fiducia. Un appello ad agire e agire tutti insieme arriva anche dal Fmi che, dicendosi pronto a mobilitare 1.000 miliardi di dollari, chiede un’azione congiunta dei governi: uno “stretto coordinamento” è la “medicina migliore per assicurare che i problemi economici causati dal virus siano di breve durata”, mette in evidenza il direttore generale Kristalina Georgieva. La Casa Bianca lavora a un pacchetto di stimoli per l’economia che potrebbe includere sgravi fiscali e aiuti alle compagnie aeree, che chiedono 50 miliardi di dollari.

Di fronte alla mancata efficacia del taglio dei tassi da parte della Fed alcuni osservatori rilanciano l’ipotesi dell’helicopter money, la stampa di denaro da parte della banca centrale e la sua distribuzione direttamente ai cittadini senza intermediari e a fondo perduto. Secondo diversi osservatori potrebbe essere la chiave di volta, ma lo strumento è ritenuto molto non convenzionale e rischioso.

(di Serena Di Ronza/ANSA)

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