Incendio al campo profughi a Lesbo, muore bimba migrante

Migranti, rifugiati partiti dalla Turchia sbarcano all'isola di Lesbo, Grecia.
Migranti, rifugiati partiti dalla Turchia sbarcano all'isola di Lesbo, Grecia. (ANSA/AP/Petros Giannakouris)

ROMA.  – Nella Grecia in piena emergenza coronavirus non si ferma il dramma dei migranti, molti dei quali restano bloccati sulle isole dell’Egeo orientale in condizioni spesso di grave degrado. Dramma nel dramma, una bambina di sei anni oggi è morta a causa di un incendio scoppiato nel campo profughi di Moria, sull’isola di Lesbo.

Secondo la tv pubblica Ert, l’incendio potrebbe essere scoppiato nella cucina allestita in un container-abitazione. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, ma per la piccola non c’era più nulla da fare. La polizia ha aperto un’inchiesta.

Dall’inizio di marzo, centinaia di persone sono arrivate via mare su isole come Lesbo, Chios e Samos, dopo che la Turchia ha annunciato che non avrebbe più bloccato i migranti che volevano dirigersi verso il paesi dell’Ue. Ciò ha provocato, oltre a un numero rilevante di nuovi sbarchi, una marcia di migliaia di persone verso il confine terrestre Grecia-Turchia, sul fiume Evros, dove si sono verificati violenti scontri tra migranti e polizia greca, giunta in forze alla frontiera.

Nelle isole egee ci sono oltre 42.000 persone in attesa di conoscere se le richieste di asilo verranno accolte o se saranno respinte. I campi costruiti a partire dall’emergenza migratoria del 2015 ne possono ospitare circa 6.000.

Per tentare di mitigare l’affollamento – che ha portato a scioperi e proteste delle comunità locali contro le politiche del governo, deciso a costruire hotspot chiusi pre-rimpatrio sulle isole – all’inizio del mese 450 persone sono state trasferite su una nave militare a Mitilini, capoluogo di Lesbo, per poi essere spostate nella Grecia continentale nello scorso fine settimana.  Nella crisi si sono inserite le azioni di estremisti di destra che hanno aggredito giornalisti ed operatori delle ong.

Oltretutto un caso di coronavirus è stato registrato a Lesbo, sottolineando ancora di più la necessità di ripristinare condizioni accettabili a Moria e in altri campi. Ancora oggi, circa 190 persone sono sbarcate sull’isola di Kea (di fronte a Capo Sounion, sulla costa a sudest di Atene) dopo che la nave cisterna su cui viaggiavano si è incagliata a causa di una tempesta. Il governo di Atene, d’intesa con l’Ue, ha offerto nei giorni scorsi 2.000 euro a chi accetterà un rimpatrio volontario, che dovrebbe avvenire con l’assistenza dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim) e dell’agenzia europea di controllo delle frontiere Frontex.

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