Sette anni fa l’elezione di Papa Francesco, anniversario blindato

Video schermata del Papa Francesco alla prima apparizione dal balcone di Piazza San Pietro.
Video schermata del Papa Francesco alla prima apparizione dal balcone di Piazza San Pietro.

CITTA’ DEL VATICANO. – Anniversario blindato per Francesco, il Papa arrivato dalla “fine del mondo” che, esattamente sette anni fa, stupì tutti salutando dalla Loggia con un semplice “buona sera”. Il Papa degli abbracci, delle strette di mano, dei selfie, oggi “ingabbiato”, come lui stesso ha detto, tra le mura leonine a causa dell’emergenza coronavirus.

La pandemia ha stravolto la sua agenda, come anche la vita della Chiesa in piena Quaresima. E ora sembrano a rischio anche i riti della Settimana Santa, così come li conosciamo da sempre, con la Lavanda dei piedi, la Via Crucis al Colosseo, il messaggio ‘Urbi et Orbi’ che vede ogni anno radunati in piazza san Pietro migliaia di fedeli.

Se la crisi non sarà superata le modalità resteranno blindate e per questo in Vaticano, inevitabilmente, sarebbe allo studio un piano ‘b’ che non stravolga liturgia e tradizione ma che garantisca le misure per evitare il contagio.

La giornata di Papa Francesco è cominciata con gli auguri di tutto il mondo, a partire dalla Conferenza Episcopale Italiana che lo ha ringraziato per la vicinanza in questo difficile momento che sta attraversando il Paese. Una vicinanza espressa anche questa mattina nella messa a Santa Marta, presenti i tre segretari e qualche suora ma condivisibile da tutti grazie ai media vaticani.

Il Papa si è rivolto in particolare ai vescovi chiedendo loro di valutare bene che cosa fare in questa crisi legata al coronavirus perché “le misure drastiche non sempre sono buone”. I pastori “non lascino solo il Santo popolo fedele di Dio”, senza Parola, sacramenti e preghiera. Un messaggio che sembrava diretto alla ‘sua’ diocesi, quella di Roma, che vista l’emergenza ieri aveva deciso di chiudere tutte le chiese della città.

Oggi il cardinale vicario Angelo De Donatis ha ‘corretto’ il provvedimento, lasciando aperte le chiese delle parrocchie. “Ogni provvedimento cautelare ecclesiale deve tener conto non soltanto del bene comune della società civile, ma anche di quel bene unico e prezioso che è la fede, soprattutto quella dei più piccoli”, sottolinea il cardinale vicario Angelo De Donatis, spiegando in una lettera ai fedeli che la decisione era stata presa dopo aver consultato il Papa.

“Un’ulteriore confronto con Papa Francesco, questa mattina, ci ha spinto però a prendere in considerazione un’altra esigenza” perché “il rischio per le persone è di sentirsi ancora di più isolate”. Per la Settimana Santa e la Pasqua, la festa più importante nel mondo cristiano, ovunque tutto è sospeso. Se non rientreranno le misure di contenimento il Papa potrebbe celebrare tutto in una San Pietro chiusa ai fedeli, aperta però al mondo grazie ai mezzi digitali.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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