Coronavirus: scattano i controlli per fermare i furbetti del virus

Controlli spostamenti: Carabinieri ad n posto di blocco nell'area di Casalpusterlengo.
Controlli spostamenti: Carabinieri ad n posto di blocco nell'area di Casalpusterlengo. ANSA/MATTEO CORNER

MILANO. – Controlli nelle stazioni, sulle vie di accesso alle città, sulla rete autostradale della Lombardia e di 14 province tra il Piemonte, il Veneto e l’Emilia Romagna. Nella zona arancione, dove il Coronavirus è emergenza e bisogna limitare il contagio, le forze dell’ordine sono al lavoro anche per verificare il rispetto da parte dei cittadini delle nuove regole decise dal governo. Ci si può spostare solo per comprovate necessità (lavorative, motivi di salute, rientro al proprio domicilio o residenza) compilando una autocertificazione.

Ai confini delle città, a Milano, Bergamo, nell’area di Novara, Venezia, tra Modena e Bologna, sono iniziati i servizi di controllo delle volanti. A Milano gli equipaggi, si sono posizionati agli ingressi Ovest e Est della città, controllando chi entra ed esce e facendo compilare l’autocertificazione a chi ne era sprovvisto. In una Bergamo quasi deserta, carabinieri e polizia stradale hanno avviato una serie di verifiche sugli automobilisti in transito.

Tre le pattuglie che hanno controllato da questa mattina le vie d’accesso a Novara, mentre a Venezia una quarantina di equipaggi delle forze dell’ordine, per un totale di circa 80 uomini, sono stati impegnati. Nel Mantovano la Polizia farà posti di controllo dinamici soprattutto sulla rete autostradale, l’Autobrennero, ai caselli, e sulla rete viaria ordinaria.

Posti di blocco dei Carabinieri sono stati predisposti anche al confine tra il territorio di Bologna e quello di Modena, una delle cinque province dell’Emilia-Romagna più critica per i contagi. Alla Stazione Centrale di Milano sono stati identificati due gate di ingresso ai binari, uno per le partenze e uno per gli arrivi, presidiati da Polfer ed Esercito. Chi parte oltre al biglietto ferroviario deve mostrare l’autocertificazione, oppure la compila sul posto ad un apposito desk.

Tutti oggi ne erano sprovvisti e per questo si sono formate delle lunghe code di viaggiatori, anche spazientiti per la situazione e per il rischio di perdere il treno. Sono comunque poche le persone che si sono messe in viaggio e le stazioni così come gli aeroporti erano deserti; a Linate, lo scalo milanese, sono stati cancellati gran parte dei voli.

Chi viaggia in treno, in auto, in aereo, può farlo solo per “comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute e rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza”.

Le persone che si muovono per altre ragioni rischiano un’ammenda fino a 206 euro e fino a tre mesi di carcere, per chi dichiara il falso dunque possono esserci conseguenze penali. Nonostante le restrizioni c’è ancora chi cerca di partire. A Bologna i Carabinieri hanno fermato a un posto di blocco due studenti di Parma, tra le cinque province dell’Emilia-Romagna con misure per la prevenzione più strette, diretti all’aeroporto per andare in vacanza a Madrid. I due sono stati denunciati e invitati a tornare nella loro provincia.

A Genova la polizia di frontiera ha ‘respinto domenica sera un gruppo di persone provenienti dalla zona arancione che volevano imbarcarsi su un traghetto della Tirrenia diretto in Sardegna. I controlli interessano anche bar, ristoranti e negozi che devono chiudere alle 18.

Nel Modenese sono state denunciate tre persone che gestiscono locali pubblici per non aver rispettato l’ordinanza per contenere il contagio. Si tratta di due gestori di un ristorante che hanno proseguito l’attività fino alle 21 mentre ai tavoli erano sedute circa 50 persone, e del gestore di un locale notturno nella zona Terre d’Argine che ha fatto entrare avventori e ballerine, una trentina di persone in tutto.

(di Michela Nana/ANSA)