CAMPOBASSO. – La Turchia attacca il piccolo Molise: condanna l’attribuzione della cittadinanza onoraria del comune di Fossalto, in provincia di Campobasso, ad Abdullah Ocalan, leader del Pkk curdo in prigione dal 1999, e chiede all’Italia di evitare che “tentativi simili possano avvenire in futuro”.
Fossalto è il quarto comune molisano, 1.200 abitanti, ad aver concesso negli ultimi due anni la cittadinanza onoraria a Ocalan assieme a Tufara, Castelbottaccio e Castel del Giudice.
“Ci aspettiamo la cooperazione delle autorità italiane nella lotta all’organizzazione terroristica contro questa iniziativa”, ha scritto il ministero degli Esteri di Ankara in una nota ufficiale. Immediate sono arrivate le reazioni. “Non ci aspettavamo una cosa del genere, ma questo rumore fa capire che tipo di odio i turchi di Erdogan hanno per il popolo curdo.
Inspiegabile”, ha subito contrattaccato il sindaco di Fossalto Saverio Nonno. Che ha rilanciato: “Ora creiamo un’unione di sindaci che hanno concesso la cittadinanza a Ocalan, con Napoli e Palermo, per fare manifestazioni nazionali a sostegno della lotta curda. E candido Fossalto a sede nazionale di un evento culturale forte, un festival della cultura curda in Italia”.
In soccorso è arrivato anche il collega di Castelbottaccio: “Siamo stati i primi in Molise nel 2018 a dare la cittadinanza a Ocalan. Fu un gesto di pace, lui e i curdi sono visti come terroristi ma non è vero. C’è un’aggressione ingiustificata ad un popolo e nessuno, specie l’Europa, dice nulla. É grave”, ha detto Nicola Marrone.
C’è simpatia in Molise nei confronti del popolo curdo: molte mozioni di sostegno sono state approvate da comuni, quali quello del capoluogo Campobasso. Ma i piccoli centri molisani non sono rimasti soli nella loro battaglia. Nel mondo politico si sono espressi Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista (“La nota turca è irricevibile. Nel nostro paese i comuni sono liberi di votare senza imposizioni del governo. Il regime turco è abituato a arrestare i sindaci dell’opposizione e a bombardare le città ribelli”) e il deputato M5S molisano Antonio Federico, che ha parlato di “un’ingerenza da parte di Ankara assolutamente inaccettabile.
(di Luca Prosperi/ANSA)