Coronavirus in Italia: 620 malati in un giorno. Si valutano nuove zone rosse

Coronavirus: ambulanza esce da un ospedale militare nella zona di Milano
Coronavirus: ambulanza esce da un ospedale militare nella zona di Milano. ANSA/Mourad Balti Touati

ROMA. – 620 malati in più in un giorno, 25 l’ora, con il primo caso in Vaticano; 49 morti in più rispetto a giovedì, con un aumento del 33,1%, che fanno arrivare il totale a 197, il 4,25% del totale dei malati. Non si ferma la diffusione del coronavirus in Italia e il governo tenta di correre ai ripari con misure ancora più drastiche: assunzione di migliaia di medici, centralizzazione degli acquisti del materiale sanitario, allargamento delle zone rosse.

A due settimane dal primo decreto con l’indicazione delle misure di contenimento e l’individuazione dei primi 11 comuni da mettere in quarantena – dieci nel lodigiano e Vo’ Euganeo in provincia di Padova – i numeri dicono che il contagio si è tutt’altro che arrestato: i malati sono 3.916 e tutte le regioni d’Italia hanno casi con cui confrontarsi.

La Lombardia in particolare, al momento la più esposta, ha oltre il 50% degli attuali contagiati e 309 pazienti ricoverati in terapia intensiva sui 462 totali in Italia. Cresce anche il numero dei guariti, ma non alla stessa velocità: sono 523, ‘solo’ 109 in più di ieri.

L’auspicato rallentamento del virus per ora non si è verificato. Ecco perché, dopo 6 ore di riunione alla Protezione Civile, il premier Giuseppe Conte è tornato a palazzo Chigi per presiedere un nuovo Consiglio dei ministri, che dovrebbe approvare due diversi decreti su Sanità e Giustizia.

Con il primo provvedimento il governo provvederà all’assunzione di circa 20 mila medici e personale sanitario per far fronte alla situazione d’emergenza, anche in considerazione del fatto che – lo ha spiegato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – ci sono tra i 200 e i 250 sanitari che non possono svolgere il loro lavoro in quanto o positivi al coronavirus o tra i contatti stretti dei contagiati. Sarà inoltre possibile requisire gli alberghi in caso fosse necessario reperire strutture per la quarantena.

Ma la bozza del decreto contiene anche una misura molto forte: se le Regioni non si attengono alle disposizioni sanitarie, il premier può diffidarle e, nel caso in cui non ottemperino entro 10 giorni, esautorarle nominando un commissario. Provvedimento che però è stato in un secondo tempo smentito dal ministro della Sanità Roberto Speranza: “lavoriamo gomito a gomito con le Regioni”.

Nel corso della riunione di oggi si è poi deciso di centralizzare gli acquisti di materiale sanitario: sarà la Consip, nominato soggetto attuatore, a provvedere agli approvvigionamenti che dovranno poi essere consegnati alle regioni: già domani scadrà la prima richiesta d’offerta per la fornitura di 5 mila impianti di respirazione per le terapie intensive e sub intensive, per i quali sono a disposizione 185 milioni.

L’altro decreto, invece, riguarda la Giustizia: la bozza prevede il rinvio delle udienze civili e penali almeno fino al 30 giugno, con l’eccezione delle cause che riguardano le istanze cautelari, gli abusi in famiglia e quelle di competenza del tribunale dei minori.

Ma i provvedimenti non si fermano qui: tra sabato e domenica il presidente del Consiglio firmerà molto probabilmente un nuovo Dpcm contenente le indicazioni sulle nuove zone rosse. Una di queste potrebbe essere quella del bergamasco – nel capoluogo sono risultati positivi anche il prefetto e il questore – che ricade sotto i comuni dei Nembro e Alzano Lombardo, un’area dove vivono 25mila cittadini.

E il governo dovrà anche decidere se prolungare o meno l’isolamento delle aree già in quarantena. “Stiamo valutando una serie di misure da prendere in generale nella regione, come nelle altre zone a rischio”, ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro auspicando che vengano valutate delle misure sanzionatorie per chi viola la quarantena o le regole sanitarie diffuse in questi giorni. “Non è una bravata – ha detto – stiamo studiando eventuali conseguenze per un atto di questo tipo”.

(di Matteo Guidelli e Luca Laviola/ANSA)

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