Bimbo migrante muore a Lesbo, i vertici Ue in Grecia

Un gruppo di migranti aspetta il passo della pattuglia della polizia anti-sommosse nel confine della Grecia con la Turchia, in Pazarkule, nella provincia turca di Edirne.
Un gruppo di migranti aspetta il passo della pattuglia della polizia anti-sommosse nel confine della Grecia con la Turchia, in Pazarkule, nella provincia turca di Edirne. (AFP/ Ozan KOSE )

ISTANBUL.  – Un bimbo morto durante un disperato tentativo di sbarco a Lesbo, annegato tra le gelide acque invernali nel mar Egeo. Mentre giorno dopo giorno cresce l’ondata migratoria dalla Turchia – che secondo Erdogan potrebbe portare “milioni” di persone alle porte dell’Europa – la prima vittima di questo nuovo esodo è ancora un bambino. Il piccolo era su un barcone ribaltatosi quando è stato avvicinato da un’unità della guardia costiera greca, che ha tratto in salvo altre 46 persone. Il suo corpo è stato rinvenuto poco dopo.

Un esito drammatico, mentre gli arrivi sulle isole si moltiplicano – almeno un migliaio da ieri mattina, secondo fonti locali – e anche alle frontiere terrestri con Grecia e Bulgaria continuano ad accalcarsi in condizioni disperate migliaia di persone: almeno 13 mila, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, 120 mila per la Turchia. Un’emergenza in cui l’Ue ha assicurato il suo pieno sostegno ad Atene. I presidenti di Commissione Ue, Eurocamera e Consiglio europeo, Ursula von der Leyen, David Sassoli e Charles Michel saranno domani al confine di terra tra Grecia e Turchia con il premier di Atene Kyriakos Mitsotakis.

E anche Frontex si dice pronta a lanciare un’operazione di difesa delle frontiere. Ma sulla rotta dell’Egeo è scontro: se per la Grecia la Turchia si è trasformata in un Paese di “scafisti”, Ankara denuncia manovre dei guardacoste di Atene per “affondare” un barcone con bastoni e spari di avvertimento, dopo i lanci di lacrimogeni per respingere i migranti al confine terrestre.

A Lesbo, dove restano drammatiche le condizioni nel campo per richiedenti asilo di Moria, la tensione cresce anche tra la popolazione locale. Il bilancio di diverse azioni di gruppi estremisti anti-migranti parla di insulti e aggressioni contro giornalisti e fotoreporter, urla contro personale dell’Unhcr e sassi contro un pullman della polizia che hanno ferito un agente, oltre a tentativi di fermare gli sbarchi di gommoni con diversi bambini a bordo.

Intanto, da Ankara Erdogan continua a gettare benzina sul fuoco. “Pensavano che stessimo bluffando, ma quando abbiamo aperto le porte sono cominciate ad arrivare le telefonate”, ha detto il presidente turco parlando della sua decisione di lasciar passare i migranti verso l’Ue dopo l’uccisione di 34 suoi soldati in Siria. “Riconosciamo che la Turchia si trova in una situazione difficile riguardo ai profughi, ma quanto vediamo non può essere una soluzione”, ha replicato von der Leyen, mentre Angela Merkel ha definito “del tutto inaccettabile che il problema venga risolto a spese dei rifugiati”.

Un muro contro muro in cui i migranti rischiano di restare schiacciati. “Tutti gli Stati hanno il diritto di controllare le loro frontiere e gestire i movimenti irregolari, ma allo stesso tempo devono astenersi dall’uso eccessivo e sproporzionato della forza”, sottolinea l’Unhcr, che deplora la decisione di Atene di sospendere per un mese le nuove richieste di asilo.

Sul terreno in Siria il conflitto tra l’esercito turco e le forze di Bashar al Assad sostenute dalla Russia non si ferma, tra rispettive rivendicazioni di conquiste territoriali. Ankara sostiene di aver ucciso e ferito oltre 2.500 soldati nemici, mentre Damasco si dice pronta a resistere. Ma il futuro della crisi potrebbe essere deciso ancora una volta attorno a un tavolo da Erdogan e Vladimir Putin, che giovedì si vedranno a Mosca dopo essere stati sull’orlo di uno scontro che entrambi giurano di non volere. “Mi auguro una tregua rapida”, ha detto il leader turco, che però non smette di minacciare Assad e avverte che “le perdite inflitte al regime sono solol’inizio”.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)