Alitalia: prestito da 400 milioni, Antitrust Ue accende faro

Un aereo Alitalia alza il volo.
Un aereo Alitalia alza il volo. (ANSA)

ROMA.  – Nuova tegola su Alitalia. La Commissione europea ha aperto un’indagine sul nuovo prestito ponte da 400 milioni di euro per verificare se si tratta di aiuti di Stato. E contemporaneamente è ancora in corso, sempre da parte di Bruxelles, la prima indagine sul vecchio prestito da 900 milioni e che procede separatamente. L’antitrust europea ha avviato l’inchiesta dopo aver ricevuto una serie di denunce secondo le quali il prestito è un aiuto di Stato illegale.

La Commissione Ue sottolinea che l’avvio dell’indagine approfondita “non pregiudica in alcun modo l’esito dell’indagine stessa”, e ricorda che “sta lavorando a stretto contatto con le autorità italiane sulla questione”.

Nel frattempo è atteso a breve il bando di gara per la vendita di Alitalia, messo a punto dal commissario Giuseppe Leogrande e dal direttore generale Gianfranco Zeni. “Verrà pubblicato nelle prossime ore, credo ci sia una interlocuzione aperta con diversi soggetti che si sono avvicinati in queste ore”, ha detto il ministro dello sviluppo economico, Stefano Pautuanelli. “Confido in una soluzione positiva”, ha aggiunto, anche se l’emergenza Coronavirus “incide fortemente sulla vendita dei biglietti” e “non agevola certamente il cammino del commissario Leogrande”, ha sottolineato il titolare del Mise.

Il bando potrebbe prevedere la vendita tramite “spezzatino” dei tre asset: volo, manutenzione e handling oppure un lotto unico. Il bando definirà anche la tempistica dell’iter per arrivare pronti al termine del 31 maggio. E il nuovo compratore di Alitalia non dovrà sobbarcarsi la restituzione degli 1,3 miliardi di prestito ponte, che rimarranno in carico alla bad company, cioè sulle spalle degli italiani.

Intanto a causa del Coronavirus, la compagnia in queste ultime ore ha annunciato la cancellazione di voli su 38 rotte, dopo aver aperto anche la procedura per altri sette mesi di cigs, dal 24 marzo al 31 ottobre, per un totale di 3.960 dipendenti. Mossa, questa, che ha scatenato le ire dei sindacati, che compatti “respingono” qualsiasi “ipotesi” di cigs. “Si continuano a dare i numeri” ma “di soluzioni per il rilancio della compagnia non si vede traccia”, tuona la Fit Cisl. “Non accetteremo nessun prodotto preconfezionato e nessuna strumentalizzazione riferita alle criticità sanitarie in corso per giustificare incrementi numerici della Cigs”, afferma Ugl-Trasporto per cui senza “azioni immediate, concrete e condivise per la risoluzione delle crisi di Alitalia” ma anche “di Air Italy ed Ernest Airlines”, ci sarà “a partire dalla mobilitazione del 2 aprile, una protesta ad oltranza”, avverte Uiltrasporti.

Tutte le sigle sindacali sollecitano quindi un incontro “urgente” col Ministro Patuanelli. “Il Governo ci convochi urgentemente per condividere gli interventi urgenti a sostegno del settore del trasporto aereo a fronte della gravissima crisi in atto a causa del Coronavirus che si aggiunge alla messa in liquidazione di Air Italy e alla disastrosa situazione di Alitalia”, sottolinea Fnta, la federazione che riunisce piloti ed assistenti di volo di Anpac, Anpav e Anp.

(di Alfonso Abagnale/ANSA)

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