Tonfo delle borse, in Europa si bruciano 328 miliardi

Persone con mascherine per proteggersi dal Coronavirus in piazza affari davanti all'ingresso della Borsa a Milano.
Persone con mascherine per proteggersi dal Coronavirus in piazza affari davanti all'ingresso della Borsa a Milano. (ANSA/Mourad Balti Touati)

NEW YORK.  – Nuovo tonfo delle borse mondiali. Avviandosi verso la settimana peggiore dal 2011, l’Europa chiude in profondo rosso e vede svanire 328 miliardi. Milano perde il 2,66%, scivola ai minimi da dicembre e brucia 14 miliardi. Male Londra e Parigi, che accusano perdite superiori al 3%. Affonda anche Wall Street, impegnata in una corsa senza freni verso i suoi sette giorni peggiori dalla crisi finanziaria.

Mentre sulle piazze finanziarie e l’economia aleggia lo spettro della crisi del 2008, il coronavirus fa paura soprattutto alle compagnie aeree che temono un effetto stile 11 settembre sui viaggi. Le banche centrali seguono gli sviluppi ma al momento, nonostante il pressing per un taglio dei tassi, restano a guardare. Christine Lagarde lo dice chiaramente: “al momento non siamo in un fase che richiede” una risposta della Bce. Sulla stesa lunghezza d’onda la Fed.

La banca centrale americana monitora ma per ora non trapela nessuna indicazione su un possibile intervento: l’idea di fondo – afferma il presidente della Fed di Chicago Charles Evans – è che gli effetti del virus saranno temporanei. Eppure economisti e analisti chiedono a gran voce una discesa in campo coordinata delle banche centrali per far fronte all’emergenza del virus e riportare fiducia sui mercati. Le attese per un taglio dei tassi da parte della Fed sono schizzate a oltre il 60% per la riunione di marzo, e molti chiedono almeno tre riduzioni del costo del denaro quest’anno per limitare i danni all’economia.

La ripresa americana per ora procede: nonostante un indebolimento dei consumi, il pil del quarto trimestre è salito del 2,1%, in linea con le attese. Il 2019 si è chiuso con una crescita del 2,3%, in deciso rallentamento rispetto al +2,9% del 2018 e al +2,4% del 2017. I dati non includono ancora il potenziale effetto del coronavirus, che senza dubbio ci sarà. Lo ha ammesso lo stesso Donald Trump che sulla forza dell’economia e di Wall Street ha impostato la sua campagna elettorale per la rielezione. Secondo Goldman Sachs il virus potrebbe azzerare la crescita degli utili della aziende americane nel 2020.

Convinto che il coronavirus avrà un effetto sulla crescita globale è il Fmi, sicuro che “un’azione coordinata” sarebbe  utile ad affrontare l’emergenza. Un’emergenza che sta costringendo il Fondo a valutare una revisione del format delle riunioni di primavere, in calendario in aprile a Washington. Una delle ipotesi allo studio sarebbe quella di riunioni “virtuali”.

Nessuna decisione al momento comunque è stata presa e il Fmi come i mercati finanziari e le autorità resta alla finestra pronto ad agire.

(di Serena Di Ronza/ANSA)