Il rugby ferma gli azzurri, ok Uefa a tifosi Italia

I giocatori d' Italia cantano l'inno nazionale prima della partita di Rugby Sei Nazioni contro la Scozia nello stadio Olimpico di Roma.
I giocatori d' Italia cantano l'inno nazionale prima della partita di Rugby Sei Nazioni contro la Scozia nello stadio Olimpico di Roma. (ANSA/CLAUDIO BOSCO)

ROMA. -Non si giocherà l’incontro del 6 Nazioni di rugby tra Irlanda e Italia, in programma sabato 7 marzo a Dublino,  ma c’e’ il via libera alla Coppa Davis “davanti al pubblico” tra gli azzurri e la Corea del Sud il 6-7 marzo a Cagliari, alle gare di cdm di sci femminile il 29 febbraio-1 marzo a La Thuile, in Valle (“ma con un numero limitato di spettatori”) e, a tutt’oggi, alle Finals di Cortina in programma da metà mese.

Soprattutto, dopo Inter-Ludogorets (i bulgari sono atterrati a Milano con tanto di mascherine e un epidemiologo al seguito), in programma domani sera in un S.Siro a porte chiuse, l’Uefa ha fatto sapere che, fermo restando il monitoraggio continuo sull’evoluzione del virus Covid-19, “tutte le altre partite di questa settimana si disputeranno come previsto, senza limitazioni per i tifosi”. Come dire che, allo stato non ci sono controindicazioni per i tifosi di Juventus e Atalanta.

Il termometro sportivo del coronavirus, di pari passo con l’evoluzione della situazione interna e internazionale legata all’epidemia, segna oggi notizie di opposta portata, mentre emergono altri “no” da parte di squadre e atleti stranieri a giocare contro la controparte italiana per l’emergenza sanitaria. Una condotta che non va giù al presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, che dopo l’ungherese Sopron, ha dovuto prendere atto anche del no della lettone Riga a giocare in Eurolega contro una squadra italiana per paura del contagio.

Lo Zalgiris Kaunas ha chiesto  ai tifosi italiani di “non seguire l’Ax Milano” in Lituania per la gara di Eurolega in programma venerdì sera per “prevenire la possibile diffusione del Coronavirus”. “Bisogna punire chi discrimina l’Italia – ha tuonato Petrucci – Ho scritto alla federazione internazionale chiedendo di prendere provvedimenti contro chi discrimina l’Italia. Ho scritto anche al ministro Spadafora e al presidente del Coni, Malagò. Capisco che non è facile, ma questa situazione lede l’immagine dello sport italiano e del Paese intero”.

Il tutto mentre oggi la Federugby irlandese ha  annunciato di aver accolto la raccomandazione del ministro della Salute, per non giocare il match del 6 Nazioni contro Zanni e compagni che rischiano anche di saltare la partita contro l’Inghilterra del 14 marzo che dovrebbe celebrare l’addio all’azzurro di Sergio Parisse  e per la quale era annunciato l’arrivo a Roma di 20 mila tifosi inglesi, ora ovviamente riluttanti all’eventuale  trasferta.

Una situazione di forte criticità per tutto il mondo dello sport, insomma, anche se i Giochi di Tokyo,  viene assicurato da più parti, alla fine si faranno. Con l’incognita però della composizione della compagine azzurra che deve ancora fare i conti con diverse qualificazioni. Al momento la spedizione targata Coni sarebbe presente in 24 diverse discipline con un contingente di 184 atleti (92 uomini e 92 donne).

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