007 Usa: Mosca lavora a vittoria Trump. Ira del tycoon

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un comizio in Corolaro
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un comizio in Colorado.Immagione d'archivio. (ANSA)

WASHINGTON.  – La Russia sta già interferendo in vari modi nella campagna elettorale per le presidenziali americane con l’obiettivo di far rieleggere Donald Trump. Come nel 2016, anche se le strategie sono in parte diverse, con usi più creativi dei social per amplificare la disinformazione, l’uso di server non più esteri ma negli Usa e l’infiltrazione di cyberwar team iraniani per far apparire gli attacchi come provenienti da Teheran.

É il monito veicolato in un briefing al Congresso il 13 febbraio dai vertici della National intelligence (Dni), che coordina tutte le agenzie degli 007 Usa. Una mossa, rivela il New York Times, che ha mandato su tutte le furie il tycoon, inducendolo una settimana dopo a silurare il capo ad interim della Dni Joseph Maguire. E a sostituirlo provvisoriamente con un suo fedelissimo quanto inesperto di intelligence: l’ ambasciatore Usa a Berlino Richard Grenell, propagandato su Twitter anche come scelta “storica” perché diventa “il primo membro apertamente gay del governo”.

“Una pura coincidenza di tempi”, spiega la Casa Bianca. Ma i dem sono partiti all’attacco e l’America, appena uscita dal processo di impeachment dopo il Russiagate, è già precipitata in un nuovo, devastante scontro politico-istituzionale nel bel mezzo delle primarie per la Casa Bianca, ormai alla terza tappa sabato con i caucus in Nevada.

“Gli elettori americani devono decidere le elezioni americane, non Vladimir Putin”, ha twittato la speaker della Camera Nancy Pelosi dopo l’allarme degli 007 al Congresso. “Tutti i membri del Congresso dovrebbero condannare gli asseriti sforzi del presidente di ignorare le minacce all’integrità della nostra democrazia e di politicizzare la nostra comunità di intelligence”, ha aggiunto.

Le ha fatto eco Hillary Clinton scagliandosi contro Trump: “il burattino di Putin lo sta facendo di nuovo, sta prendendo per sè l’aiuto russo. Lui sa che non può vincere senza. E noi non possiamo lasciare che accada”, ha twittato l’ex candidata presidenziale del 2016, quando le interferenze russe la danneggiarono a favore del tycoon.

Il Cremlino ha subito respinto le accuse: “sono nuove notizie paranoiche che, purtroppo, continueranno ad aumentare con l’avvicinarsi delle elezioni, ma non hanno certamente nulla a che fare con la verità”, ha assicurato il portavoce Vladimir Peskov. Una linea condivisa da Trump: “i democratici al Congresso hanno lanciato un’altra campagna di disinformazione dicendo che la Russia preferisce me a qualsiasi altro candidato democratico fannullone che non è ancora in grado, dopo due settimane, di contare i suoi voti in Iowa”, ha scritto su Twitter.

Trump si sarebbe adirato in particolare perchè al briefing degli 007 c’era anche il presidente della commissione intelligence della Camera, Adam Schiff, una delle sue bestie nere, il grande inquisitore nel procedimento di impeachment. Ed ora ha paura che trasformi l’allarme sui russi in un’arma contro di lui.

Schiff non ha perso tempo, ammonendo che se il presidente sta interferendo in qualsiasi modo nella condivisione di informazioni tra l’intelligence e il Congresso sulle ingerenze straniere nel processo elettorale mina i tentativi di fermarle.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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