Contratti stabili crescono nel 2019 ma dicembre frena

Un uomo controlla gli annunci di lavoro esposti in una agenzia per l'occupazione a Pisa.
Un uomo controlla gli annunci di lavoro esposti in una agenzia per l'occupazione a Pisa. (ANSA/FRANCO SILVI)

ROMA. – Nel 2019 aumentano i rapporti a tempo indeterminato mentre si riducono quelli a termine: è il quadro riferito ai datori di lavoro privati descritto dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps che calcola per l’anno una variazione netta dei contratti stabili (assunzioni stabili, più trasformazioni meno cessazioni) di 365.216 unità, un dato più che doppio rispetto al 2018. La crescita significativa è stata raggiunta nonostante la frenata registrata a dicembre con una variazione netta negativa per oltre 75.000 contratti.

Mentre sono cresciuti nell’anno i rapporti a tempo indeterminato sono invece diminuiti i rapporti a termine. Il saldo per questi contratti, probabilmente legato anche agli effetti del Decreto dignità che ha ridotto la durata massima dei contratti a termine reintroducendo anche le causali, è stato negativo nell’intero 2019 per 228.503 contratti.

Prosegue l’aumento delle richieste di cassa integrazione. A gennaio, dopo la crescita registrata nell’intero 2019, le ore autorizzate alle aziende hanno superato quota 21 milioni con una crescita del 40,6% sullo stesso mese del 2018 e un aumento del 30,8% su dicembre 2019. Il dato è stato trainato dalla casa integrazione straordinaria le cui richieste autorizzate hanno superato quota 11,8 milioni (+52,6% sull’anno, +57,6% su dicembre).

Nel 2019 nel complesso le assunzioni sono state 7.171.000 in calo del 5,23% sul 2018 mentre le cessazioni sono state 7.010.000, anche queste in diminuzione. Il saldo complessivo è stato positivo per 161.000 unità nonostante il passo indietro segnato a dicembre (-345.078, dato in linea con i -337.221 del 2018).

La variazione netta è stata positiva per i contratti a tempo indeterminato soprattutto grazie alle trasformazioni e per i rapporti di apprendistato (+65.000) mentre hanno fatto un passo indietro insieme ai rapporti a termine anche quelli stagionali e in somministrazione. Su 2,4 milioni di nuove assunzioni a tempo indeterminato (compreso l’apprendistato) quelli agevolati risultano 614.000, ovvero circa il 25% del totale. Circa 95.000 di questi godono dell’esonero strutturale per i giovani under 35.

I dati sono stati accolti con soddisfazione da Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed ex ministro del Lavoro del precedente Governo.  “Sono dati incoraggianti – ha scritto su Facebook –  Non si sono persi posti di lavoro e ne abbiamo il doppio più stabili. L’obiettivo deve essere creare nuovi posti di lavoro e nuove opportunità per i nostri giovani e fare in modo che la vita di chi lavora diventi sempre più semplice”.

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