Turista italiano travolto e ucciso dai massi a Petra

L'edificio della tesoreria di Nabatei nel parco archeologico di Petra, Giordania
L'edificio della tesoreria di Nabatei nel parco archeologico di Petra, Giordania. (ANSA- EPA/AMEL)

BOLOGNA.  – Era in vacanza a Petra, in Giordania, uno dei siti archeologici più noti e visitati del mondo, quando alcuni massi sono caduti e lo hanno colpito, non lasciandogli scampo. É morto così Alessandro Ghisoni, giovane ingegnere piacentino di 32 anni, che stava visitando l’antica capitale dei Nabatei, dichiarata dall’Unesco una delle nuove sette meraviglie del mondo.

Le cause dell’incidente, come ha spiegato il presidente dell’autorità regionale di quella zona Suleiman al-Farajat all’agenzia di stampa giordana, vanno ricercate nelle piogge abbondanti abbattutesi negli ultimi giorni nella regione, che hanno indebolito il terreno. Si è trattato, a suo parere, di una calamità che avrebbe potuto verificarsi in qualsiasi altro Paese. Il funzionario ha assicurato che le autorità faranno il possibile per garantire l’incolumità di tutti gli escursionisti nel regno giordano.

Il sito archeologico, che richiama circa un milione di visitatori l’anno, è infatti da tempo sotto attenzione a causa del fatto che, pur essendo in una zona desertica, è soggetto a inondazioni: nell’autunno del 2018 le immagini delle acque che la travolsero rimbalzarono sui media internazionali. Sono stati creati dei canali di scolo per proteggerla e per limitarne la pericolosità, ma i problemi rimangono.

Alessandro Ghisoni aveva 32 anni ed era un ingegnere che lavorava nel gruppo Bolzoni, una grande impresa che si ocupa della costruzione di carrelli elevatori e altre attrezzature per la logistica. Era in vacanza con la moglie, una nota e apprezzata fotografa piacentina, e i cognati. I due si erano sposati a luglio e abitavano a Piacenza. A unirli anche la passione per i viaggi.

L’esatta dinamica dell’incidente è in corso di ricostruzione da parte delle autorità giordane grazie anche all’aiuto delle telecamere di sorveglianza, anche se il distacco delle rocce sarebbe stato accidentale. Quando è stato colpito dai massi, si sono attivati i soccorsi. Ghisoni però sarebbe morto poco dopo l’arrivo dei sanitari, per le conseguenze delle ferite riportate nel terribile e imprevisto impatto. La salma sarà rimpatriata subito dopo l’autopsia.

Ghisoni lavorava nel team di progettazione e innovazione dell’ufficio tecnico della Bolzoni. “Alessandro – dice l’azienda in una nota – era con noi da otto anni. Era un ingegnere brillante e appassionato e stimato da tutto il gruppo nel mondoper il suo talento e la sua umanità: era davvero un ragazzo straordinario, una persona meravigliosa, un faro per l’azienda. Il gruppo è in stretto contatto con i genitori e la sua famiglia”.

L’Ambasciata d’Italia ad Amman – la capitale giordana dista circa 250 chilometri da Petra – in stretto raccordo con la Farnesina e in contatto con le autorità locali sta seguendo fin dal primo momento il caso, per prestare ogni possibile assistenza ai suoi familiari.

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