Coronavirus: Niccolò sta bene, migliora la coppia di cinesi

(S-D) L'assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, il direttore sanitario dell'Ospedale Spallanzani, Francesco Vaia e Nicola Petrosillo, direttore del Dipartimento Clinico e di Ricerca dell'INMI, durante la lettura del bollettino medico dei ricoverati per il Coronavirus a Roma
(S-D) L'assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, il direttore sanitario dell'Ospedale Spallanzani, Francesco Vaia e Nicola Petrosillo, direttore del Dipartimento Clinico e di Ricerca dell'INMI, durante la lettura del bollettino medico dei ricoverati per il Coronavirus a Roma, 15 febbraio 2020. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

ROMA. – Test confortanti e pazienti in buone condizioni allo Spallanzani. Fanno ben sperare i bollettini medici dei ricoverati sotto osservazione all’ospedale per le malattie infettive di Roma, dove gli esperti sono al lavoro ormai da settimane dopo i primi casi di Coronavirus accertati in Italia. Sembra esclusa al momento qualsiasi ipotesi di contagio dal virus per Niccolò, lo studente 17enne di Grado rimasto bloccato per due volte a Wuhan a causa della febbre e rientrato sabato scorso.

Il ragazzo “continua ad essere in buone condizioni di salute – spiega l’equipe dell’ospedale – è sereno e di ottimo umore”. Niccolò, che è apparso sorridente all’interno della stanza in cui si trova in isolamento, era già risultato negativo ai primi tamponi naso-faringei a cui si è sottoposto negli ultimi due giorni.

Anche lo stato del ricercatore 29enne emiliano contagiato in Cina dal Coronavirus, risultato positivo ai test una decina di giorni fa, non sarebbe al momento preoccupante. Per lui “le condizioni di salute sono ottime” e “continua ad essere ricoverato in osservazione”.

Il giovane, dopo essere rientrato nel Paese assieme ad altri 55 connazionali, era stato sottoposto alla quarantena nella città militare della Cecchignola nella Capitale assieme agli altri. Questi ultimi, che in queste ore si sarebbero sottoposti all’ultimo tampone, sono ancora in ‘isolamento’ nella struttura, dove – in assenza di ulteriori sviluppi medici – resteranno probabilmente fino a metà settimana.

Resta ricoverata nella terapia intensiva dell’istituto Spallanzani la coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan e contagiata dal coronavirus. Le condizioni generali di entrambi sono comunque “stabili e in progressivo miglioramento”.

Sotto osservazione, nel Policlinico militare del Celio a Roma, ci sono altri otto italiani in quarantena, tra cui due neonati con le rispettive madri, rientrati in Italia dalla Cina poco più di una settimana fa. Scongiurati nuovi contagi anche per i 17 sospetti casi in Toscana, dove il laboratorio di virologia dell’Azienda ospedaliero universitaria senese ha eseguito i test, risultati tutti negativi.

Stesso risultato, all’ospedale per le malattie infettive di Napoli, per il cittadino cinese di circa 40 anni residente nel Salernitano e rientrato da poco dal suo Paese, che aveva manifestato sintomi apparentemente riconducibili al coronavirus.

E per evitare inutili allarmismi, in queste ore è stato diffuso un decalogo della buona informazione, varato dall’Istituto Superiore di Sanità. A contribuire al documento assieme a diverse società scientifiche è stata anche la Federazione delle Associazioni medici internisti ospedalieri, che avverte: “Le false informazioni e le paure sull’infezione da Coronavirus rischiano di mandare in tilt i nostri già sovraffollati ospedali”.

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