Video hot affonda il candidato di Macron a Parigi

Il candidato del partito La Republique En Marche (LaREM) per la municipali a Parigi, Benjamin Griveaux parla in un bar durante un arally della campagna elettorale.
Il candidato del partito La Republique En Marche (LaREM) per la municipali a Parigi, Benjamin Griveaux parla in un bar durante un arally della campagna elettorale. (ANSA-EPA/IAN LANGSDON)

PARIGI.  – A un mese dal voto affonda a causa di un video a luci rosse Benjamin Griveaux, il candidato della République En Marche al posto di sindaco di Parigi nonché fedelissimo di Emmanuel Macron. Ed è bufera politica. Dalla France Insoumise sino al Rassemblement National, passando per socialisti, ecologisti e repubblicani, l’insieme della clase politica solidarizza con l’ex candidato macronista che appena 24 ore prima aveva presentato il suo programma per la capitale.

Tutto inizia mercoledì con la diffusione, prima nelle chat private e poi sui social network, di un filmato ultra-privato ed annessi messaggi di connotazione sessuale inviati da Griveaux – sposato e padre di tre figli – ad una misteriosa destinataria dall’altra parte del filo. A diffondere quei contenuti altamente imbarazzanti sulla rete, per sua stessa ammissione, è stato l’artista e militante russo che ha ottenuto asilo politico in Francia, Piotr Pavlenski.

Intervistato da Libération e da altri media transalpini, quest’ultimo spiega di aver agito per denunciare “l’ipocrisia disgustosa” di Griveaux, che a suo avviso “utilizza la propria famiglia presentandosi come l’icona di tutti i padri e mariti di Parigi”, facendo “propaganda sui valori della famiglia tradizionale”, quando invece invia filmati hot a presunte amanti. Insomma, ammonisce Pavlenski –  condannato lo scorso anno per aver incendiato una filiale della Banque de France a Parigi – è “come se un militante contro le violenze alle donne picchiasse ogni sera la propria”. Già noto per i suoi blitz contro il potere in Russia, come quando bruciò la porta di una ex-sede del Kgb o si cucì le labbra in segno di solidarietà con le Pussy Riots, l’attivista ha precisato di aver ricevuto quel video da una “fonte” che aveva una relazione consenziente con il candidato sindaco della République En Marche ed ex portavoce del governo, ma di cui non vuole svelare l’identità.

“Attacchi ignobili”, ha denunciato questa mattina Griveaux, annunciando a sorpresa il ritiro dalla corsa per Parigi. É “una decisione che mi costa, ma le mie priorità sono chiare, prima la mia famiglia”, ha aggiunto nella breve dichiarazione  diffusa da BFM-Paris.

Nel pomeriggio, è emerso che la diffusione del video era stata proposta in un primo tempo al sito di inchiesta on-line Mediapart, che però ha rifiutato. Secondo l’avvocato Richard Malka, che ha chiesto a Griveaux di denunciare ogni pubblicazione che non rispetterà la sua privacy, la sequenza è stata quindi trasmessa ad “un sito clandestino, senza deposito legale, con sede negli Usa e legato, dicono, ad un attivista russo”. In Francia, la diffusione di filmati in stile “Revenge Porn” è passibile di due anni di carcere e 60.000 euro di multa.

Attestazioni di solidarietà all’ex segretario di Stato si sono moltiplicate per tutto il giorno. Dal premier Edouard Philippe, fino a rivali politici della République En Marche come il leader della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon. Da parte sua, la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, accusa il candidato En Marche di essersi comportato in “modo indubbiamente irresponsabile”, ma si interroga al tempo stesso su una possibile “macchinazione” orchestrata a suo danno e i possibili rischi per la democrazia, come dichiarato da molti altri politici.

Parigino, 42 anni, ex socialista vicino a Dominique Strauss-Kahn e tra i primi sostenitori del movimento che nel 2017 portò Macron all’Eliseo, Griveaux ha visto le sue chance di conquistare Parigi fortemente ridimensionate dopo la candidatura dell’altro macronista ‘dissidente’, Cédric Villani, che ha spaccato l’elettorato pro-Macron. In Francia, le elezioni municipali si terranno in due turni, il 15 e il 22 marzo.

Secondo un ultimo sondaggio Odoxa-Cgi per Le Figaro, Griveaux si sarebbe piazzato in terza posizione, con il 16% dei favori, dietro alla sindaca uscente socialista Anne Hidalgo (23%) e la candidata dei Républicains, Rachida Dati (20%). Tutti hanno inviato oggi all’ex avversario decaduto forti messaggi di sostegno.

La sua uscita è anche un colpo per Macron, che fin dall’inizio a fortemente sostenuto la sua candidatura all’Hotel de Ville. Ma anche un rompicapo per il partito presidenziale, che ad appena 30 giorni dallo scrutinio deve trovare al piú presto un’alternativa.

(di Paolo Levi/ANSA)