Salvini sfida la maggioranza sul caso Gregoretti: “Mandatemi a processo”

Un momento della riunione della Giunta delle immunità parlamentari del Senato per l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso della nave Gregoretti,
Un momento della riunione della Giunta delle immunità parlamentari del Senato per l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso della nave Gregoretti, Roma, 13 gennaio 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Il caso Gregoretti è al rush finale e il verdetto pare scontato: Matteo Salvini dovrebbe andare a processo per presunto sequestro dei migranti fermi per 4 giorni sulla nave militare, prima di sbarcare ad Augusta il 31 luglio scorso. Il Senato chiude la partita sulla richiesta di autorizzazione a procedere per l’ex ministro dell’Interno.

L’aula si esprimerà votando l’ordine del giorno che Forza Italia e Fratelli d’Italia presenteranno per ‘salvare’ l’alleato dai giudici. Per passare però serve la maggioranza assoluta dei senatori, cioè 161 contrari al processo. Ma a Palazzo Madama il centrodestra si ferma a 139. Da qui l’esito che per molti è scontato sul sì al processo.

Del resto Salvini è pronto. Anzi, sfida la maggioranza: “Voteranno per mandarmi a processo ma non mi opporrò”, sentenzia mentre attraversa i canali di Venezia in diretta Facebook. E nel pomeriggio in una riunione sofferta, insiste chiedendo ai ‘suoi’ di fare altrettanto in Aula. Ma i senatori leghisti probabilmente si asterranno o usciranno dall’emiciclo.

Ancora una volta il ‘capitano’ chiede ai suoi parlamentari di non sottrarlo al tribunale. Una conclusione che condiziona ora il round in Aula, nel senso che a quel punto, secondo il regolamento del Senato, l’assemblea dovrebbe limitarsi a prendere atto della decisione della Giunta, favorevole al processo.

A meno che almeno 20 senatori, contrari a quel verdetto, non chiedano espressamente (ed è pronto un documento comune di FI e FdI) un nuovo voto. Una mossa in realtà destinata al flop perchè il centrodestra non avrebbe i numeri sufficienti. Nei corridoi parlamentari corrono i sospetti su un possibile appoggio di Italia viva, in nome del garantismo.

A smentirlo è Matteo Renzi: “Salvini ha chiesto di essere processato, lo accontenteremo”, annuncia al Tg5. Ma precisa: “Secondo me ha sbagliato politicamente, anche se fatico a vedere un reato, ma lo decideranno i magistrati. Poi comunque Salvini andrà battuto politicamente”.

A meno di sorprese, all’ex vicepremier preme di più andare avanti, verso l’ignoto di un processo. E portarsi a casa comunque un voto certificato del Senato che, secondo alcuni, potrebbe essere utile nella strategia difensiva davanti a un eventuale giudice sulla Gregoretti.

Erika Stefani, la relatrice della Lega, riepilogherà quanto avvenuto nella Giunta, come e perché si è arrivati a quel voto. Dopo la discussione, una volta presentato l’ordine del giorno, presumibilmente in tarda mattinata si apriranno le urne. Il voto è palese e potrà essere espresso fino a sera. Solo allora sarà annunciato l’esito.

(di Michela Suglia/ANSA)