Resta ferma l’aspettativa di vita per le pensioni

Una coppia di pensionati a passeggio in un parco.
Una coppia di pensionati a passeggio in un parco. (ANSA)

ROMA. – La speranza di vita alla nascita lo scorso anno è salita, hanno guadagnato un mese sia le donne che gli uomini. Ma l’avanzamento si azzera se si guarda agli over-65. Il tempo che resta varcata quella soglia d’età rimane lo stesso del 2018. Le tabelle pubblicate dall’Istat, insieme a tutti gli indicatori demografici, segnano quindi una crescita nulla. Dato che rientrerà nel calcolo dell’età pensionabile quando saranno aggiornati i parametri.

La formula per l’adeguamento è complessa e prevede che il ritocco sia fatto in base a una media biennale da rapportare all’anno precedente. Lo scatto, che non può superare i tre mesi, viene decretato ogni due anni. L’ultimo, fatto alla fine del 2019, ha stabilito che il requisito per la vecchiaia resta fermo a 67 anni fino al 2021. Il prossimo intervento sarà fatto nel 2021 e definirà l’asticella per uscire attraverso il canale della vecchiaia fino al 2023.

Nel calcolo sarà fatta la media tra il risultato del 2019 e quello del 2020, misurando poi lo scostamento con il 2018. Per ora il dato che fornisce l’Istat, stiamo alle stime, ci dice che l’aspettativa di vita a 65 anni nel 2019 non è salita. Per gli uomini è 19,3 anni e per le donne 22,5.

Cosa che può sembrare strana visto che invece la speranza di vita alla nascita aumenta e si porta a 81 anni per i maschi e 85,3 per le femmine. Gli statistici però hanno la spiegazione pronta: visto l’invecchiamento della popolazione i decessi si stanno concentrando nelle fasce d’età più alte. E ogni due o tre anni si osserva un picco di morti che riguarda gli strati più anziani. Lo scorso anno ci si è avvicinati al record del 2017.

Tornando alle pensioni, nulla potrà accadere a chi esce in anticipo. Lato contributi è stato infatti tutto congelato fino al 2026.

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