Le Sardine sfidano Salvini, duello a distanza in Veneto

Un panoramica dall'alto della manifestazione nazionale del movimento delle 'Sardine' in piazza 8 agosto a Bologna
Un panoramica dall'alto della manifestazione nazionale del movimento delle 'Sardine' in piazza 8 agosto a Bologna, 19 Gennaio 2020. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

PADOVA. – Sardine contro Salvini, in una sfida a distanza di pochi chilometri, stasera a Padova. I giovani del movimento nato a Bologna in piazza Portello, storico quartiere universitario; il leader del Carroccio, con Luca Zaia e l’ex ministro Lorenzo Fontana, al PalaGeox, alle porte della città euganea.

Nessun contatto, ma un confronto di idee e slogan che è parso apripista della sfida in programma a maggio: le elezioni regionali, dove Luca Zaia appare imbattibile, mentre il centrosinistra e l’area civica non hanno ancora un candidato. La piazza padovana, con oltre duemila persone, ha segnato una ulteriore tappa di avvicinamento al confronto delle Sardine con il premier Conte, la cui data – ha detto da Bologna Santori – è ormai prossima.

“Stiamo incastrando le agende, credo che ci sarà una risposta a breve” ha risposto ai cronisti. Intanto a Roma una delegazione delle Sardine, cinque persone e lo stesso Santori, incontrerà il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano (Pd) nella sede del dicastero.

Mercoledì 12 febbraio, sempre nella capitale le Sardine vedranno il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia (Pd), per parlare di autonomia differenziata e dei nodi del Sud. Salvini, però, resta sempre nel mirino del movimento.

“Credo che con questa sconfitta pesante in Emilia-Romagna il suo ruolo nel centrodestra si sia ridimensionato e i suoi alleati credo l’abbiano capito” ha detto Santori, rispondendo infine anche sulle tensioni intorno al movimento: “Abbiamo scoperto un grande problema di gelosia nel mondo della sinistra – ha osservato – perché ogni volta che c’è un gruppo che sorride, l’altro gruppo dice: ‘ma come?'”.

Mentre Santori parlava a Bologna, in Piazza Portello è toccato ad un giovane studente padovano, Antonio Aloia, elencare i punti del manifesto della piazza che verrà portato avanti nelle prossime settimane. “Vogliamo che chi viene eletto faccia politica e non che si impegni in una perenne campagna elettorale – ha detto – Pretendiamo che i politici comunichino in modo istituzionale e non sui social, e che la violenza resti fuori dal linguaggio politico. Non vogliamo metterci sotto una bandiera politica, ma che i partiti guardino a noi”.

Negli appartamenti del Portello risiedono molti degli studenti fuori sede dell’ateneo patavino. “Il leone di San Marco appartiene anche a noi, che questa regione l’abbiamo scelta per studiare e lavorare, noi che siamo orgogliosi di essere padovani, veneti ed europei” hanno detto gli organizzatori. “Vogliamo un Veneto inclusivo, partecipativo, dove tutti possano esprimere la propria voce e riconoscersi”.

Confuso tra i manifestanti anche il vice sindaco di Padova, Arturo Lorenzoni, leader in città di ‘Coalizione Civica’, che in molti danno come probabile candidato e sfidante alle regionali di Luca Zaia.

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