Calcio: Spal dà l’addio a Semplici, ecco Di Biagio

Leonardo Semplici osserva la partita della Spal contro il Sassuolo, che gli é costata la panchina della squadra di Reggio Emilia.
Leonardo Semplici osserva la partita della Spal contro il Sassuolo, che gli é costata la panchina della squadra di Reggio Emilia. (ANSA- EPA/ALESSIO MARINI)

FERRARA.  – Dopo settantaquattro mesi, finisce l’avventura di Leonardo Semplici alla guida della Spal. Fatale al tecnico toscano è stata la sconfitta con il Sassuolo: al suo posto la società ha scelto l’ex tecnico della Nazionale Under 21 Luigi Di Biagio, che ha guidato il primo allenamento e domani sarà presentato alla stampa. A lui è affidata la delicata rincorsa alla salvezza, che adesso dista sette punti.

Semplici aveva iniziato l’8 dicembre 2014, assumendo la guida di una formazione malinconicamente nei bassifondi della Lega Pro (attuale serie C). Ieri la panchina numero 220, quota che lo rende il tecnico più longevo della storia biancazzurra, l’ultima perché il ko interno col Sassuolo (1-2) gli è costato l’esonero. Semplici era anche l’allenatore di A in carica da più tempo sulla stessa panchina.

In questi sei anni abbondanti Semplici ha lasciato il segno non soltanto dal punto di vista agonistico. Il volto umano, la disponibilità, il non andare mai oltre le righe hanno conquistato Ferrara tanto quanto gli straordinari risultati ottenuti. Perché la sua gestione è stata un susseguirsi di trionfi: promozione diretta in Serie B, poi in A, il 13 maggio 2017, quando la Spal mancava dalla categoria da 49 anni. Il legame con la città sembrava indissolubile: Semplici girava per Ferrara con la bicicletta biancazzurra regalatagli dalla società.

Poi due salvezze consecutive in serie A e l’emergere delle prime crepe di un rapporto che stava logorandosi. Semplici è stato due volte a rischio esonero, ieri l’ennesimo ko casalingo (il settimo) e l’ultimo posto hanno indotto la società alla svolta disperata.

“Mister Leo” lascia Ferrara con 92 vittorie, 53 pareggi e 75 sconfitte. Due promozioni, una Supercoppa di Lega Pro (2016) e due salvezze in Serie A. Questa mattina il congedo con la squadra: “Io ci credevo ancora. Era un momento difficile, ma potevamo ancora farcela”. La famiglia Colombarini, il presidente Mattioli e il ds Vagnati l’hanno pensata diversamente.