M5S, piazza contro i vitalizi o contro il governo? Lunedì scadenza regionali

Vito Crimi, il nuovo capo politico del M5S post-Di Maio
Vito Crimi, il nuovo capo politico del M5S post-Di Maio. (ANSA)

ROMA. – E’ una piazza contro i vitalizi o contro il governo? Il quesito, da quando l’ex leader Luigi Di Maio è sceso in campo trasformando la protesta M5S del 15 febbraio in una manifestazione contro la “restaurazione”, serpeggia ormai incessantemente nei corridoi pentastellati.

Corridoi che, su un evento potenzialmente riunificatore delle varie anime del Movimento, registrano l’ennesima tensione interna. Con uno scenario sullo sfondo: la frattura tra filo-Pd e filo-populisti. E con un’incognita dai risvolti delicatissimi: il rischio che la piazza si trasformi in un attacco, anche velato, al premier Giuseppe Conte.

Il capo del governo, non a caso, mai come in queste ore si muove con prudenza rispetto ad un Movimento percepito anche a Palazzo Chigi in difficoltà. In Aula difende in maniera netta il reddito di cittadinanza rispetto all’ennesimo attacco renziano.

Poi mostra una solida compostezza nei confronti della protesta di metà febbraio, ricordando come il M5S scendi in piazza per delle battaglie che lo accompagnano sin dalle origini. Parole misurate, insomma, nella consapevolezza che, dopo le dimissioni di Di Maio, qualsiasi intervento scomposto potrebbe far venire giù il castello pentastellato.

Un castello fatto di un capo politico, Vito Crimi, che mantiene un suo rigore filo-governativo ma che deve fare i conti con una parte del Movimento per nulla incline a cedere di un solo centimetro alle richieste del Pd sui temi bandiera dei Cinque Stelle.

Tanto che perfino Roberta Lombardi, tra i capofila dell’ala filo-Dem, chiede a Nicola Zingaretti di venire incontro al Movimento su revoca a Autostrade e prescrizione. Il tema è che la protesta di piazza San Silvestro – sulla cui affluenza già serpeggia ottimismo – è nata “dal basso, dagli attivisti, da un gruppo Facebook, un po’ come le Sardine”, raccontano fonti del M5S. E

d era specificamente anti-vitalizi. I vertici del Movimento lo hanno capito. Paola Taverna, facilitatrice per l’Attivismo locale, si è mossa con la Questura per chiedere lo spazio e ha annunciato l’evento. Poi è arrivato Di Maio, con tutto il suo peso mediatico e “congressuale”.

Le sue parole hanno fatto breccia, dentro e fuori il M5S. Non a caso in mattinata Crimi precisa il senso dell’iniziativa : “si tratta di una manifestazione spontanea, non c’è nessun collegamento con il governo”, spiega in mattinata il capo politico.

Il rischio, però, è che gli “oratori” di San Silvestro vadano in ordine sparso. Anche perché il M5S sta pensando ad un’organizzazione fluida, con un palco molto piccolo e lo stretto contatto tra militanti e eletti. Un modo per riaccendere l’anima pentastellata senza però sembrare troppo di lotta e poco di governo. Eppure, una fonte parlamentare ammette: “la piazza è un modo per distinguerci dal Pd”.

All’orizzonte, insomma, già si intravvede la grande sfida sulla leadership, preceduta da quella, tutta interna al M5S, sulle alleanze con il Pd in Liguria e Campania. Lunedì Crimi terrà a riguardo due riunioni forse decisive, perché il tempo stringe. In Liguria il Pd ha chiesto al M5S di scegliere entro il 10/2. E in Campania un eventuale accordo tra Dem e Movimento non può prescindere dal ritiro di Vincenzo De Luca.

(di Michele Esposito/ANSA)

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