Francia, sotto scorta a 16 anni per critiche all’Islam

La studentessa francese Mila messa sotto scorsa per le minaccie ricevute per le sue critiche all'Islam.
La studentessa francese Mila messa sotto scorsa per le minaccie ricevute per le sue critiche all'Islam. (Il Pirmato Nazionale)

PARIGI.  – Sedici anni e già sotto scorta per aver criticato l’Islam sui social network: il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, ha annunciato oggi una “protezione di polizia” per Mila, la studentessa francese da giorni al centro della cronaca per le minacce di morte ricevute dopo la pubblicazione su Instagram di un video in cui bacchettava le religioni rivendicando il diritto alla blasfemia.

“La vostra religione, è merda”, attacca l’adolescente nel filmato pubblicato sulla sua timeline il 18 gennaio scorso. Un post che ha scatenato commenti al veleno e a cui lei ha replicato con bordate non meno velenose, in particolare contro l’Islam, che le sono poi valse minacce di morte. Secondo quanto spiegato dalla ragazza in un’intervista alla tv TMC, quel video inviato dalla sua cameretta aveva il solo obiettivo di rispondere alle offese di un ragazzo, poi sanzionato, che le aveva dato della “sporca lesbica”.

Nella Francia laica che per prima in Europa ha introdotto il diritto alla blasfemia, la querelle ha rapidamente assunto una portata nazionale. Anche perché l’Islam è la seconda religione del Paese, con circa il 9% di fedeli musulmani. Dopo gli insulti e le minacce, Mila ha smesso di frequentare la scuola ed è attualmente oggetto, insieme ai suoi familiari”, di una “vigilanza particolare, una protezione, da parte della Police Nationale”, ha riferito oggi il ministro dell’Interno,  Christophe Castaner, durante il question time in Parlamento.

Rivendicando il pieno diritto a poter irridere le religioni, la ragazza riaccende così l’eterno dibattito sulla laicità, che Oltralpe infiamma regolarmente gli spiriti, tra i sostenitori di una interpretazione pura e dura, se non addirittura militante, e chi cerca invece di smussare gli angoli, anche alla luce dell’odierna società sempre più “multiculturale”, dove persone di diverse origini, religioni e credenze si trovano a vivere fianco a fianco.

“La Francia – dichiara Denis Lacorde, nel libro ‘Les politiques du Blasphème – è la prima nazione d’Europa ad aver abolito il delitto di blasfemia”. Un riferimento, quello dello studioso attualmente alla guida del Centro di Ricerche Internazionali di Parigi  alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino sancita dopo la Rivoluzione del 1789. “Abbiamo il diritto di insultare le religioni, ma nessuno può insultare una persona o un gruppo di persone a causa della loro appartenenza religiosa”, puntualizza lo studioso.

Tantissimi i commenti sul fronte politico. Il presidente dei Républicains, Christian Jacob, lancia un appello al presidente Emmanuel Macron affinché “ripristini l’autorità dello Stato” e “rifondi lo spirito” di laicità, a suo avviso “costantemente calpestata nel nostro Paese”. A difendere Mila, in nome della “libertà d’espressione”, anche il numero due della France Insoumise, Adrien Quatennens .

(di Paolo Levi/ANSA)