Flop dem in primarie Iowa, caos e ritardi nei risultati

Il senatore del Vermont Bernie Sanders (C) parla ai sostenitori durante il caucus in Des Moines, Iowa,USA
Il senatore del Vermont Bernie Sanders (C) parla ai sostenitori durante il caucus in Des Moines, Iowa,USA. (ANSA- EPA/CRAIG LASSIG)

DES MOINES (IOWA). – Le primarie democratiche per la Casa Bianca partono col piede sbagliato: la macchina organizzativa del partito va in tilt e a notte fonda in America non si conoscono ancora i risultati dei caucus dell’Iowa, che danno il calcio d’inizio della competizione. Probabilmente slitteranno al pomeriggio ora italiana.

“Crisi di nervi nel partito democratico. Non riescono a gestire i caucus e vogliono governare. No grazie”, infierisce subito su Twitter Brad Parscale, il manager della campagna di Donald Trump. Il tycoon intanto esulta per la sua scontata “grande vittoria” nelle primarie repubblicane in Iowa contro due comparse: l’ex membro del Congresso Joe Walsh e l’ex governatore del Massachusetts Bill Weld.

All’inizio il ritardo dei risultati dei caucus democratici sembrava un vero giallo. Dopo tre ore ancora nessun dato. “L’integrità dei risultati è di primaria importanza. Ci sono stati dei ritardi per controlli sulla qualità”, è stata la prima spiegazione del partito democratico, che poco prima della mezzanotte ha ammesso di avere a disposizione solo il 25% dei dati.

Le campagne dei candidati sono state subito infórmate ma questo non è bastato a fugare dubbi e preoccupazioni. Quella di Joe Biden ha scritto una lettera pretendendo spiegazioni. Che alla fine sono arrivate con un comunicato ufficiale. “Abbiamo trovato incongruenze nel riportare tre serie di dati”, ha spiegato il partito, che ha cambiato le regole proprio per evitare le contestazioni del 2016 di Bernie Sanders e ha deciso per la prima volta di comunicare i dati del primo e del secondo voto, nonché quello dei delegati conquistati.

“Oltre ad usare sistemi tecnologici per tabulare i risultati, abbiamo usato foto e documentazione cartacea per confermare che tutti i risultati corrispondano”, ha spiegato il partito, escludendo un flop dell’app usata, hackeraggi e intrusioni. Ma dietro le quinte si raccontano scene di caos totale, di presidenti di seggio che non riuscivano a parlare con la centrale, linee occupate, telefono riattaccati.

Alla fine si procederà con un conteggio manuale che richiederà molte ore e che lascerà un segno negativo su questi caucus. Ma alcune anticipazioni sono filtrate lo stesso: il senatore Bernie Sanders dovrebbe essere il vincitore, forse seguito dall’ex sindaco di South Bend Pete Buttigieg, ma anche le senatrici Elizabeth Warren ed Amy Klobuchar avrebbero avuto risultati lusinghieri. Il grande sconfitto sembra l’ex vice presidente Joe Biden.

Tutti hanno voluto parlare davanti alle centinaia di fan che affollavano i loro party elettorali ma solo qualcuno è sembrato cantare vittoria. “Stanotte è l’inizio della fine di Donald Trump, il presidente più pericoloso della storia Usa, un presidente corrotto, un bugiardo patologico”, ha esordito Bernie. “Che nottata! Non sappiamo i risultati dell’Iowa ma andremo in New Hampshire vittoriosi”, ha promesso un radioso Buttigieg. “Sappiamo che ci sono dei ritardi nei risultati ma sappiamo una cosa, abbiamo superato le nostre aspettative”, gli ha fatto eco la Klobuchar. “La nostra agenda non è solo quella dei democratici, è un’agenda per America”, ha detto la Warren.

Nessuna nota ottimista da Biden, che si è limitato ad attaccare Trump dicendosi pronto “a dargli il soprannome di ex presidente”.

(dell’inviato Claudio Salvalaggio/ANSA)

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