La maggioranza balla sulla prescrizione, duro scontro Italia Viva e M5s

Italia viva è pronta a votare in Parlamento il ddl Costa se sulla prescrizione non venisse prima approvato il lodo Annibali nel Milleproroghe. Lo ha detto Matteo Renzi all'Assemblea nazionale di Italia Viva.
Italia viva è pronta a votare in Parlamento il ddl Costa se sulla prescrizione non venisse prima approvato il lodo Annibali nel Milleproroghe. Lo ha detto Matteo Renzi all'Assemblea nazionale di Italia Viva. FERMO IMMAGINE FACEBOOK ITALIA VIVA

ROMA. – La maggioranza torna a ballare sul delicatissimo tema della riforma della prescrizione. Il premier Giuseppe Conte vuole accelerare sui dossier della verifica su cui l’intesa nella maggioranza è più agevole, ma sono quelli su cui invece le distanze sono maggiori a imporsi nell’agenda politica.

Una nuova polemica sulla prescrizione tra Matteo Renzi (che suggerisce di pensare ai voti mancanti alla maggioranza in Senato) e il ministro Alfonso Bonafede ha acceso la domenica alla vigilia di una giornata decisiva su questo tema come su quello di autostrade: lunedì pomeriggio, infatti, il governo dovrà dare un parere in Commissione alla Camera agli emendamenti sul Millepreroghe, tra i quali ci sono quelli di Italia Viva proprio su questi due punti.

Giovedì scorso il vertice di maggioranza ha deciso di avviare una serie di tavoli sui punti da sviluppare per predisporre il cronoprogramma fino al 2023. Già giovedì prossimo il ministro Roberto Gualtieri riunirà quello sulla riforma dell’Irpef, in vista della definizione di una legge delega da approvare in consiglio dei ministri a fine aprile.

Anche qui Italia Viva, con Luigi Marattin, ha detto che non si “accontenterà di riforme marginali” ma in compenso ha aperto a un ritocco dell’ Iva. Ma è sempre la prescrizione la pietra di inciampo.

Renzi ha ribadito l’intenzioni di Italia Viva di votare il ddl Costa che abroga la legge Bonafede, se nel Milleproroghe non passerà il lodo Annibali, che sospende per un anno l’efficacia della legge dell’attuale Guardasigilli: “se qualcuno pensasse che in nome del mantenimento dello status quo del governo noi veniamo meno ai principi di civiltà giuridica, quel qualcuno ha sbagliato”.

“Non accetto ricatti e minacce – l’inevitabile replica del Ministro – e vado avanti. Qualcuno dovrebbe rendersi conto di non essere più al governo con Alfano e Verdini”.

A dar voce all’irritazione del Pd è Andrea Orlando: “Tra Italia viva e il ministro Bonafede si sta sviluppando un’assurda polemica che rischia di coprire le critiche ragionevoli venute dai vertici della magistratura durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Occupiamoci di queste e riprendiamo il confronto”.

E Valter Verini ha chiesto a nome dei Dem la mediazione di Conte. Ma al di là delle parole contano i voti in Parlamento, e lunedì alle 15,30 nelle Commissioni della Camera che esaminano il Milleproroghe ci sarà la prima verifica sul questo piano.

In quella seduta il governo deve esprimere il parere su tutti gli emendamenti al Milleproroghe, e tra questi non c’è solo quello di Lucia Annibali sulla prescrizione, ma anche un altro di Iv sull’altro “punctum dolens”, le concessioni autostradali.

Il decreto, all’articolo 35, ha una norma che crea le premesse per la revoca delle concessioni ad Atlantia, (nei casi di revoca della concessione, nelle more dello svolgimento della gara, subentra l’Anas; in più viene escluso l’indennizzo in caso di revoca).

Qui Iv, con Raffaella Paita e Luciano Nobili, ha presentato un emendamento soppressivo dell’articolo, così come hanno fatto Forza Italia e l’ex M5s Gianluca Rospi. Mercoledì scorso il viceministro Laura Castelli ha rinviato a lunedì l’espressione dei pareri, passaggio non più aggirabile. Non siamo ancora alle votazioni su entrambe i punti, ma una mediazione o almeno il suo annuncio già in sede parlamentare favorirebbe gli altri dossier a cui tiene il premier Conte.

(Di Giovanni Innamorati/ANSA) –

 

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