Fratelli d’Italia sale e nel centrodestra si riapre la partita regionali

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.

ROMA. – La vittoria di Stefano Bonaccini e del centrosinistra in Emilia-Romagna scuote gli equilibri politici nazionali, frena l’avanzata della Lega, puntella la maggioranza di Giuseppe Conte, creando così condizioni favorevoli per una maggiore stabilità dell’esecutivo.

Secondo un sondaggio EMG Acqua per Agorà, la popolarità del governo, per la prima volta dalla sua nascita, stacca di un punto quella del centrodestra. Appena il 16 gennaio, maggioranza e opposizione erano sullo stesso piano, a quota 48,8%.

Due settimane dopo, e soprattutto tre giorni dopo l’esito del voto emiliano-romagnolo, i giallorossi sfiorano la maggioranza assoluta con il 49,6%, mentre il centrodestra resta al 48,6%. Un punto di vantaggio non è tanto, ma è abbastanza per dare un po’ di ossigeno a una maggioranza alle prese con la delicata fase del suo rilancio programmatico.

Inversione di tendenza anche all’interno dell’ala sovranista del centrodestra, dove la Lega cresce di appena uno 0,1% rispetto sempre a due settimane fa, dal 30 al 30,1%, mentre Fratelli d’Italia continua a crescere, passando dall’11% all’11,5%.

Un leggero riequilibrio tra queste due forze che riaccende la competizione tra loro e pone le basi per una possibile riapertura della partita sull’assegnamento delle candidature alle prossime regionali.

La sconfitta di Lucia Borgonzoni, bloccando di fatto l’avanzata della Lega sul versante nord dell’Appennino, ha aumentato gli appetiti del Carroccio nel resto d’Italia: il partito di Matteo Salvini vorrebbe per se infatti il candidato in Puglia, sulla carta già assegnato al ‘patriota’ Raffaele Fitto, e quello in Campania, dove Forza Italia non intende mollare minimamente il suo candidato, Stefano Caldoro.

Dubbi leghisti anche su Francesco Acquaroli, deputato di FdI, già considerato l’uomo del centrodestra nelle Marche. E’ evidente che alla Lega, tuttora primo partito italiano votato da poco meno di un terzo degli elettori, comincia a stare stretta l’idea di amministrare solo la popolazione del Nord e non avere propri uomini in posizioni di rilievo, alla guida delle regioni nel resto della penisola.

Anche di questo, oltre che l’analisi del voto di domenica, si discuterà venerdì al Consiglio federale leghista. A scanso di equivoci, la Presidente di Fratelli D’Italia, Giorgia Meloni torna infatti ad avvertire Matteo Salvini che ‘pacta sunt servanda’: “Noi abbiamo fatto degli accordi e per me, che sono una persona di destra, la parola ha un valore. Non ho ragione di non fidarmi della parola data da Salvini. P

er me – osserva a Radio Capital – i patti si rispettano, poi ci si mette a tavolino, si discute di tutto, però i patti una volta che si fanno si rispettano, come li abbiamo rispettati noi anche quando avevamo altre idee come si sa”. Scaramucce che saranno al centro di un vertice dei leader del centrodestra che si terrà nei prossimi giorni.

(di Marcello Campo/ANSA)

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