Domani Conte vola a Sofia, al centro gas e business

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, incontra il Vice Presidente degli Stati Uniti d’America, Michael Pence
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, incontra il Vice Presidente degli Stati Uniti d’America, Michael Pence. (Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio)

SOFIA. – Un crocevia per il gas ma anche un Paese sospeso tra filo-europeismo e rapporti con la Russia: è in Bulgaria che, domani, il premier Giuseppe Conte farà la sua prima uscita all’estero nel post-Regionali. L’occasione sono i 140 anni dei rapporti diplomatici tra i due Paesi ma, al centro del bilaterale tra Conte e il primo ministro Boyko Borissov ci saranno soprattutto business, energia, cooperazione economica.

Con un’appendice: la Bulgaria è indirettamente interessata allo sviluppo del Tap – il gasdotto che dall’Azerbaigian approderà in Italia – e, allo stesso tempo, è tra i Paesi che partecipano al Turkstream, che dalla Russia poterà gas a Turchia e Balcani. Borissov, l’8 gennaio, ha partecipato all’inaugurazione del Turkstream, presenziata da Vladimir Putin e Recep Erdogan.

E, in quell’occasione, ha sottolineato che imprese italiane, saudite e turche lavoreranno alla realizzazione del secondo troncone del gasdotto, dal confine bulgaro-turco a quello bulgaro-serbo. Una chance, insomma, per l’Italia, già presente nell’antica Tracia con 9mila imprese. E con interscambio pari a 4,7 miliardi nel 2018, l’Italia si attesta come il terzo Paese fornitore della Bulgaria dopo Germania e Russia e come secondo mercato per l’export bulgaro.

“Oggi l’Italia è un importante partner commerciale estero e un investitore chiave nel paese”, spiega il governo di Sofia. L’incontro tra Conte e Borissov, alle 12, si articolerà prima in un faccia a faccia e poi in un bilaterale con le rispettive delegazioni. Subito dopo, il premier incontrerà la comunità italiana presso la residenza dell’ambasciatore a Sofia.

L’arrivo di Conte coincide con un momento piuttosto critico per Borissov e la maggioranza di centrodestra, che oggi ha superato il quarto voto di sfiducia da quando è in carica (4 maggio 2017). Questa volta, a provocare il caos, è stata la crisi idrica e ambientale che ha colpito una parte del Paese, in particolare, la città di Pernik e ha portato all’arresto del ministro dell’Ambiente nell’ambito di un’inchiesta che riguarda anche l’importazione di rifiuti italiani.

E, sempre oggi, centinaia di persone hanno bloccato il centro di Sofia chiedendo l’abbassamento dell’Iva e regole meno rigorose sulle registrazioni delle vendite in ristoranti e alberghi.

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