ROMA. – Sotto mentite spoglie. Per scherzare e stupire. O per assistere al derby della Roma, squadra sempre nel cuore di Daniele De Rossi, in curva Sud, come un comune tifoso. Il travestimento dell’ex giallorosso, reso irriconoscibile dall’opera di una truccatrice professionista, è stato reso pubblico dalla sua ‘complice’, la moglie/attrice Sarah Felberbaum con un video su Instagram.
“Mamma, vado a vedere il derby in curva”, dice l’ex giallorosso che non ha mai nascosto di essere tifoso della Roma, prima che suo giocatore. “Ha esaudito il suo sogno, ed era felice come un bambino”, ha raccontato la moglie. Francesco Totti, nel pieno dei suoi anni calcistici, confessò un giorno di aver girato in centro in motorino con Batistuta, mascherati, per festeggiare lo scudetto del 2001 in mezzo alla gente.
Ma quello che ha realizzato De Rossi è un sogno diverso, vedere la partita più sentita dall’altra parte, non dal campo ma dagli spalti. Lo ha fatto vicino all’amico-tifoso Valerio Mastrandrea, la parrucca finta sulla barba vera, il cappelletto e la sciarpa al collo, un neo da befana sul naso, la bandierina in mano. E tanti cori.
Il travestimento di De Rossi non è’ un unicum. Nel 2015 Xherdan Shaqiri, nazionale svizzero all’epoca all’Inter, si travestì da vecchietto. Il trequartista fu protagonista di una candid camera per il giornale Blick. Con tanto di barba e baffi bianchi scese in campo con una squadra giovanile, ignara di chi fosse. Per poi sfoderare i suoi colpi di classe tra lo stupore generale.
Uno scherzo simile architettò il calciatore freestyle francese Arnaud ‘Sean’ Garnier. Entrato in campo fingendosi un vecchio con la schiena dolorante, si esibì in una serie di dribbling, con una velocità e una tecnica incredibile, lasciando pubblico ed avversari a bocca aperta.
Rivaldo, brasiliano ex fuoriclasse Barcellona e Milan, nel 2017 prese parte ad uno scherzo ideato dal Barcellona, rendendosi irriconoscibile. Poi si presentò a una partitella tra i vincitori di un concorso organizzato da uno sponsor, risultando il migliore in campo.
A Madrid Cristiano Ronaldo si finse un senzatetto con qualche chilo di troppo. In piazza poi stupì tutti con i suoi numeri. E si tolse il trucco soltanto quando un bambino si fermò a giocare con lui. Tutti avevano in comune uno sponsor o uno scherzo.
Di passione si trattava invece per Jose Mourinho, autore più che di un travestimento di una vera e propria beffa. Egli stesso raccontò di quando, essendo squalificato, nel 2005 si nascose in un cesto della biancheria per istruire i giocatori del Chelsea nello spogliatoio dello Stamford Bridge, prima del fischio d’inizio di una partita di Champions contro il Bayern Monaco: “Ho rischiato di morire soffocato, ma ne valeva la pena”.