Elezioni regionali: Bonaccini vede la vittoria, trionfo Santelli in Calabria

Elezioni regionali: affluenza record di elettori in Emilia-
Elezioni regionali: affluenza record di elettori in Emilia-Romagna. EPA/ANSA/ELISABETTA BARACCHI

ROMA. – Stefano Bonaccini è in testa su Lucia Borgonzoni nella corsa per la presidenza dell’Emilia Romagna: secondo la prima proiezione Rai ha il 48,2% dei voti, contro il 45,9% della rivale, una forchetta ancora non rassicurante anche se rappresenta un piccolo spiraglio verso la vittoria per il presidente uscente.

Secondo Swg per La7, invece, il governatore uscente Pd sostenuto dal centrosinistra sarebbe al 51,8% e la senatrice leghista al 41,5%, una forchetta che potrebbe assicurare la vittoria, in una sfida carica di significati politici. Fermo al 4,3 per cento il candidato M5S Simone Benini, secondo Rai, a certificare la profonda crisi del MoVimento.

Se questi dati saranno confermati dalle schede scrutinate nel corso della notte, Bonaccini resterà alla guida della Regione e Matteo Salvini fallirebbe l’assalto al fortino rosso e la spallata al governo Conte.

In Calabria invece non c’è storia tra Jole Santelli del centrodestra (50,9%) e Pippo Callipo del centrosinistra (30,7%), con la deputata di Forza Italia avanti di oltre 20 punti, sempre secondo la proiezione Rai. Qui il candidato M5S Francesco Aiello (7,5%) verrebbe addirittura superato dall’esponente civico Carlo Tansi (10,9%).

Spicca in Emilia Romagna il dato dell’affluenza al 66,49% (dato provvisorio alle ore 23), quasi 30 punti in più rispetto alle regionali 2014 (36,83%) e analoga a quella delle Europee 2019 (67%). Un’inversione di tendenza significativa, originata dalla posta in gioco e dalla polarizzazione della sfida con riflessi nazionali.

Un boom di partecipazione da interpretare nei trend dopo i risultati, tra l’effetto Sardine e l’effetto Salvini, ma che di certo pesa. Da valutare anche l’incidenza del voto disgiunto, con la possibilità che gli elettori votino un candidato governatore e la lista di un altro schieramento. Un discorso che vale per M5S, ma anche per molti moderati.

“Oggi vinciamo noi. Oggi vince l’Emilia-Romagna”, ha scritto su Fb il governatore uscente Bonaccini già nel pomeriggio. Poi ha visto in casa la partita della Juventus. Verso una nuova delusione Borgonzoni, finita seconda già al ballottaggio nella corsa a sindaco di Bologna con Valerio Merola del Pd nel 2016.

“La risposta della gente che vuole una regione diversa la sentiamo”, ha detto al seggio la senatrice, “se si vince chiederemo che il governo vada a casa”. Ma l’esito pare diverso. Salvini, dopo un altro appello al voto in violazione del silenzio elettorale, è tornato in giornata a irridere le Sardine, il movimento nato a Bologna proprio per contrastarlo.

“È tempo di far calare il sipario – commentano in serata in un post – e lavorare dietro le quinte per preparare un nuovo spettacolo con tutti voi che vorrete continuare a non essere uno spettatore qualunque. Ci vediamo a Scampia”, a Napoli per il raduno nazionale.

Ben altro scenario in Calabria, dove Santelli, con l’appoggio di Lega, Fratelli d’Italia e del resto del centrodestra. verrebbe eletta prima governatrice della Calabria in modo schiacciante. Lontanissimo lo sfidante Callipo. Il MoVimento cinquestelle registra una performance migliore che in Emilia Romagna, comunque distante anni luce dai risultati pentastellati alle elezioni politiche, intorno al 40%.

Anche il civico Tansi, scavalcherebbe il prof M5S Aiello. Rispetto al calor bianco dell’Emilia Romagna, in Calabria la tornata elettorale non sembra aver scaldato gli abitanti: l’affluenza è rimasta stabile e bassa, al 41,33 per cento, circa un punto in più rispetto a cinque anni fa (42,21%).

(di Luca Laviola/ANSA)