Confindustria, faticoso trovare giovani da assumere

Un giovane davanti a una agenzia interinale
Un giovane davanti a una agenzia interinale (ANSA/ FRANCO SILVI)

ROMA. – Che fatica trovare giovani di assumere in un Paese dove la disoccupazione giovanile (15-24anni) è al 28,6%. É un paradosso puntualmente ribadito da Confindustria che all’appuntamento annuale con la ‘giornata nazionale Orientagiovani’ rilancia l’allarme per la distanza tra la formazione dei giovani e i profili che le aziende cercano per le assunzioni. E’ un divario che peggiora proprio per la fascia dei più giovani.

L’associazione degli industriali stima “che saranno circa 200mila i posti di lavoro a disposizione nel prossimo triennio (2020-2022) nei settori della meccanica, dell’Ict, dell’alimentare, del tessile, della chimica e del legno-arredo”. Gli imprenditori “cercano con urgenza figure professionali che in più di un caso su tre sono di difficile reperimento” e “addirittura per gli under 29 si farà fatica a selezionarne uno su due”. Colpa, sottolineano gli industriali, di una “offerta formativa carente soprattutto per le competenze scientifiche e tecniche medio-alte”.

Dati emersi dalla XXVI giornata di Orientagiovani promossa da Confindustria e Luiss e con la partecipazione di Unindustria. “Un momento di incontro tra impresa e studenti in cui è stato presentato il fabbisogno delle competenze più richieste dalle imprese nel prossimo triennio. In tutta Italia, hanno preso parte all’iniziativa oltre 90 associazioni industriali con il coinvolgimento di circa 20mila studenti”. Sono stati il vicepresidente di Confindustria per il capitale umano, Giovanni Brugnoli ed il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello, ad aprire l’iniziativa centrale a Roma: un incontro tra imprese e studenti all’Università Luiss.

Premiate le “imprese eccellenti” per alternanza scuola lavoro e collaborazione con gli istituti tecnici, come la Co.Mac di Bergamo, la Accorhotels Italia, Umana; e sul fronte delle imprese l’Associazione Industriale Bresciana e la Confindustria Bari-Bat.

Le previsioni indicano che nel triennio 2020-2022 saranno 67mila i nuovi posti di lavoro nel settore della meccanica, 16mila nella chimica, della farmaceutica e della fabbricazione di prodotti in gomma e plastica, 40mila nelle imprese dell’Ict. 12mila nel legno-arredo. Per Confindustria è “significativa” la crescita del fabbisogno tessile: 25mila da assumere e “punte di difficoltà di reperimento che superano l’80% per figure tecniche fondamentali come i modellisti”. 45mila nel solo 2020 nel settore alimentare, 15mila in più rispetto allo scorso anno, con una forte domanda di giovani under29.

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