Il voto in Emilia-Romagna preoccupa il governo, domani giorno di duelli

Un panoramica dall'alto della manifestazione nazionale del movimento delle 'Sardine' in piazza 8 agosto a Bologna
Un panoramica dall'alto della manifestazione nazionale del movimento delle 'Sardine' in piazza 8 agosto a Bologna, 19 Gennaio 2020. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

BOLOGNA. – Il conto alla rovescia verso le elezioni regionali dell’Emilia-Romagna prosegue spedito. Mentre i candidati rincorrono ogni voto, la politica italiana comincia a provare a immaginarsi quelle che potrebbero essere le conseguenze.

Mentre domani i due principali candidati si sfideranno in due confronti diretti, non sfugge a nessuno, infatti, che – sia che Stefano Bonaccini riesca a difendere il feudo Emilia-Romagna, sia che Lucia Borgonzoni riesca nell’impresa di strappare al centrosinistra la propria regione simbolo – il panorama politico, da lunedì in poi, sarà mutato.

Graziano Delrio, che oltre a essere il capogruppo alla Camera è anche uno dei big del Pd emiliano-romagnolo, lo dice senza troppi giri di parole: “Bonaccini vincerà, tutti gli indicatori ci dicono che domenica festeggeremo, ma se dovessimo perdere, ci sarebbero ovviamente tantissime ripercussioni su tutti i fronti. Non cadrà il governo ma non potremmo di certo far finta di nulla. Vinceremo, ma se perdessimo sarebbe una botta che farebbe molto male e un fatto da affrontare con un’analisi molto dolorosa per tutti”.

E anche Zingaretti assicura che se anche il Pd dovesse perdere l’Emilia-Romagna, il governo non cadrà. Ma sono numerosi i ministri del centrosinistra che in questi giorni fanno tappa in Emilia-Romagna per sostenere la conferma di Stefano Bonaccini.

Di tutt’altro parere il centrodestra: Giorgia Meloni sostiene che in caso di vittoria il Capo dello Stato dovrebbe sciogliere le Camere, mentre il leader della Lega Matteo Salvini da giorni gira senza sosta per città e paesi dell’Emilia-Romagna per dire che la vittoria di Lucia Borgonzoni sarebbe un avviso di sfratto per il governo Conte.

Il suo tour proseguirà anche nei prossimi giorni: giovedì sarà a Bibbiano, dove, probabilmente, incrocerà la manifestazione delle sardine che dopo aver riempito ieri la piazza di Bologna, seguiranno Salvini nell’ultima tappa prima delle elezioni.

Venerdì, mentre il segretario leghista sarà a Ravenna, le sardine andranno a pochi chilometri, al Papeete, beach club di Milano Marittima, diventato quest’anno celebre anche nel dibattito politico.

Domani intanto, dopo le polemiche per quello saltato a Sky Tg24, è la giornata dei confronti. Bonaccini e Borgonzoni si sfideranno in due duelli: uno in televisione, all’emittente bolognese E’-tv, l’altro nella redazione del ‘Resto del Carlino’. Saranno i primi faccia a faccia dopo quello organizzato a Cartabianca, quando la campagna elettorale, però, stava muovendo i suoi primi passi.

I temi non mancheranno: sono giorni, infatti, che la polemica si accende praticamente su ogni questione e rimbalza sui social coinvolgendo anche i sindaci: come quella di Riccione, Renata Tosi, accusata di aver postato una notizia di sei anni fa, su un’indagine riguardante Bonaccini, e conclusasi in un niente di fatto poche settimane dopo. O come l’arresto di un avvocato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che sui suoi social faceva propaganda per Bonaccini.

Il conto alla rovescia riguarda anche la Calabria, altra regione chiamata alle urne domenica. Qui a contendersi la presidenza sono Jole Santelli di Forza Italia, l’imprenditore Pippo Callipo sostenuto dal centrosinistra e Francesco Aiello del Movimento 5 Stelle. Matteo Salvini e gli altri leader non le hanno dedicato la stessa attenzione dell’Emilia-Romagna: il leader della Lega sarà a Catanzaro mercoledì per chiudere la campagna, prima di tornare in Emilia-Romagna per il rush finale.

(Di Leonardo Nesti/ANSA)

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