Alta tensione sul caso Gregoretti. Casellati: “Ho fatto il mio dovere”

CP 920 nave Gregoretti della Guardia Costiera, durante un precedente salvataggio di 476 migranti
CP 920 nave Gregoretti della Guardia Costiera, durante un precedente salvataggio di 476 migranti. (Foto archivio)

ROMA. – “Ho fatto solo il mio dovere” con un unico e preciso obiettivo: far funzionare le istituzioni”. La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, replica alle accuse della maggioranza che le contesta di aver preso parte alla votazione sulla convocazione, lunedì 20, della Commissione chiamata a dare il primo parere sul rinvio a giudizio di Matteo Salvini sul caso Gregoretti.

“Ho evitato che proprio la Giunta per le immunità non potesse esprimersi e la questione finisse direttamente in Aula: quello sì che sarebbe stato un vulnus che ho ritenuto di dover evitare con il mio intervento” è la presa di posizione della presidente del Senato stando ad una ricostruzione del Corriere della Sera che ha raccolto lo ‘sfogo’ della seconda carica dello Stato con i suoi collaboratori.

La precisazione non basta a placare i partiti della maggioranza che ora si preparano a reagire al “blitz” del centro destra in Giunta con una contromossa che verrà decisa giusto a ridosso della riunione lunedì dell’organismo. “Da parte nostra c’è grande serenità e volontà di guardare le carte per decidere in piena serenità, senza forzature, che invece questa destra sta facendo” premette il segretario del Pd, Nicola Zingaretti che avverte: “vedremo che atteggiamento avere, però all’indice c’è un comportamento non corretto della presidente del Senato e che va raccontato e sottolineato”.

E proprio la messa ‘all’indice’ della Casellati da parte dei partiti di governo potrebbe essere, infatti, uno degli escamotage della maggioranza per “boicottare” la riunione di lunedì. Le modalità, nel caso, verranno decise lunedì stesso da riunioni prima dei singoli partiti della maggioranza e poi in modo congiunto: l’obiettivo sarebbe quello di disertare in vario modo la riunione o il voto sulla relazione del presidente Gasparri.

La Giunta voterebbe così con i soli voti del centrodestra (tutti aspettano di vedere cosa farà anche il senatore M5s Michele Giarrusso) il respingimento della richiesta di rinvio a giudizio, contando sul parere opposto che dovrebbe arrivare poi dal voto dell’Aula del Senato. Che arriverebbe però dopo il voto delle regionali. Togliendo in questo modo a Salvini la carta del rinvio a giudizio sul caso Gregoretti da giocarsi in campagna elettorale.

“Io dico a quei senatori che dovranno scegliere che fare: mandatemi a processo! Perché con me verrà processato il popolo italiano. Se vado a processo ci vado a testa alta” attacca oggi il leader della Lega dal palco della kermesse elettorale della Lega a Maranello.

Salvini conferma poi di aver visto la presidente del Senato a ridosso del voto sulla giunta: “Ho parlato con la presidente prima e dopo un convegno, a cui lei è venuta a portare il suo saluto. Ma abbiamo affrontato esclusivamente il tema della lotta all’antisemitismo” difende la Casellati. “Questa vicenda – dice – è una vergogna ma “se la prendono con la Presidente”.

“Noi non abbiamo alcuna volontà persecutoria a prescindere rispetto a Salvini, perché gli avversari si sconfiggono con la politica e non con le manette” gli replica Zingaretti mentre Di Maio conferma la posizione del M5s che in occasione del voto sulla Diciotti si era espresso contro il rinvio a giudizio del leader del Carroccio.

“Quello della Gregoretti fu un atto di propaganda. Quindi non c’entra niente con il caso Diciotti. Bisogna far valutare quell’atto dagli inquirenti. Nel caso Diciotti l’Europa non voleva prendere migranti, un anno dopo redistribuiva in automatico”, spiega Di Maio. Tra i tanti disaccordi almeno sul caso Gregoretti tra Pd e M5s ci sarebbe piena identità di vedute.

(di Francesca Chiri/ANSA)